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Amburgo cresce, ma gli effetti del Coronavirus spaventano i terminalisti

Amburgo – Il porto di Amburgo ha archiviato il 2019 con una lieve crescita (+1,1%) rispetto al 2018, anno in cui lo scalo tedesco aveva messo a segno una performance negativa. In totale, le merci movimentate ad Amburgo sono state pari a 136,6 milioni di tonnellate e i contenitori hanno raggiunto quota 9,3 milioni di teu (+6,1%). Il traffico container vale da solo oltre il 70% della movimentazione di merce. I diretti concorrenti di Amburgo hanno chiuso il 2019 con una crescita dello 0,1% (Rotterdam) e dell’1,3% (Anversa).

A preoccupare il porto tedesco è, oggi, l’alta percentuale di scambi commerciali con la Cina: nel 2019 il traffico da e per il gigante asiatico ha rappresentato il 28% della movimentazione di container, per un totale di 2,6 milioni di teu (+1,7%). “Al momento non possiamo quantificare gli effetti del Coronavirus sul nostro giro d’affari”, commenta l’Autorità portuale. Mentre il cda del terminalista HHM specifica che effetti negativi ci saranno anche sui collegamenti ferroviari diretti in Cina, che nel caso di Amburgo sono oltre 200 a settimana. HHM prevede per l’anno in corso un “traffico stabile nel settore container e leggermente in aumento nel segmento merci”.

Il 2019 è stato, per Amburgo, un anno record per il traffico ferroviario, cresciuto del 10,7% a quota 2,7 milioni di teu. Il porto ha ospitato nei dodici mesi 62.000 convogli ferroviari per un totale di 1,7 milioni di vagoni merci.


Novità anche sul fronte dei dragaggi del fiume Elba, avviati lo scorso mese di gennaio. Lavori che consentiranno di aumentare di 18.000 tonnellate il traffico terminalistico. A maggio entrerà in porto la prima portacontainer da 24.000 teu.