L’ingresso nel porto toscano della nave partita da Singapore il 28 febbraio è previsto per le 22 di domenica
Piombino – E’ atteso domenica, dopo le 22, l’ingresso nel porto di Piombino (Livorno) della nave rigassificatrice Golar Tundra di Snam, partita da Singapore il 28 febbraio. Le manovre di attracco alla banchina est della darsena nord del porto di Piombino del rigassificatore richiederanno alcune ore e saranno fatte in orario notturno per evitare di impattare sul traffico giornaliero dello scalo toscano. Nelle prossime settimane Golar Tundra farà i test necessari per la messa in funzione prevista per i primi di maggio.
Si è intanto attivato in maniera crescente l’imponente dispositivo di sicurezza che prevede il controllo dell’area, sia a terra che a mare. Intorno alle 19 di domenica tale dispositivo dovrebbe raggiungere il suo apice di intensità, con l’impiego massiccio di forze dell’ordine tra polizia, carabinieri, guardia di finanza e guardia costiera per quanto riguarda la vigilanza a mare, insieme a vigili del fuoco e polizia municipale. L’ingresso della nave nel porto di Piombino è previsto dopo la partenza dell’ultimo traghetto per l’isola d’Elba. A seguire le operazioni tecniche alla banchina ci sarà il personale di Snam.
“Con quello che abbiamo programmato, con i due rigassificatori, Piombino e Ravenna, colmeremo il gap che resta rispetto all’importazione di gas dalla Russia. Poi, successivamente, dal prossimo anno possiamo noi a nostra volta essere sempre più esportatori di gas verso l’Europa centrale – ha commentato il ministro delle Imprese, Adolfo Urso – Via via che saranno realizzati e andranno a compimento gli accordi per il maggior approvvigionamento di gas dall’Algeria mi auguro che presto potremo riprendere appieno l’utilizzo del gas libico, e via via il raddoppio della Tap dall’Azerbaigian, e poi quello che potranno fornire i nuovi giacimenti nel Mar Mediterraneo orientale. Questa rete di gasdotti e di rigassificatori consentirà all’Italia di diventare l’hub del gas europeo ribaltando rapporti di forza decennali e diventando centrale nei nuovi assetti geopolitici”.