L'intervista Porti e Infrastrutture

Assagenti: “L’Italia tuteli il comparto, i broker marittimi rischiano di scomparire”

Il grido d’allarme di Maurizio Gozzi, Presidente della Commissione Mediatori Marittimi e VicePresidente dell’associazione genovese.

Genova – Sono oltre 8.300 i chilometri di costa che circondano l’Italia. Dallo Ionio al Golfo Ligure, il Paese intero vive di mare, e non solo per questioni meramente geografiche. Data la storia e un sistema economico basato sul commercio, verrebbe naturale pensare che il Governo tuteli le sue acque e la blue economy prima di ogni altra cosa. Ma così non è, almeno secondo Maurizio Gozzi, Vicepresidente di Assagenti e Presidente della Commissione Mediatori della storica associazione genovese. «Sappiamo bene tutti quanto e come il mondo sia cambiato nel giro di pochi anni, e abbiamo sotto gli occhi delle rivoluzioni di cui ancora non vediamo bene le forme», ragiona Gozzi, che è anche Senior Associate Broker di HB Shipping. «Ma oltre a questo, siamo di fronte anche a un cambio totale di prospettiva.

Il mondo marittimo è poco o scarsamente tutelato dalla politica nazionale, e luoghi come la Svizzera o Dubai sono oggi nuove frontiere di business che drenano risorse umane importanti dal nostro mondo. Trent’anni fa Dubai non esisteva, ma oggi le offerte economiche fioccano sui migliori giovani del mondo marittimo. E non possiamo volergliene se scelgono di crescere all’estero guadagnando di più, ma qual è il ritorno per il nostro Paese?». Domanda retorica la cui risposta suona scontata, tanto più visto che il grido d’allarme sulla fuga dei giovani più formati è ormai un coro che si estende su tutta la penisola. L’Associazione Agenti e Mediatori Marittimi, in attività dal 1945 e con la responsabilità di tutelare gli interessi delle proprie categorie, tra cui quella del broker, guarda con una certa apprensione al futuro della forza lavoro impiegata in questo specifico settore. Nell’ultimo report elaborato da Assagenti si evince che in poco più di un decennio le aziende associate di brokeraggio sono diminuite di circa il 50%, con una contrazione della forza lavoro che è passata da circa 340 a 180 dipendenti.

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Un trend negativo che ha più cause, e che sicuramente non viene aiutato dalla congiuntura socio-economica attuale. «A Marzo abbiamo inviato una lettera al Ministro Giorgetti, indicando tutti i problemi che stiamo vivendo e chiedendo con forza che Roma si assumesse maggiori responsabilità sulla salvaguardia del lavoro dei broker marittimi», prosegue Gozzi. «Stiamo ancora aspettando una risposta», commenta amaramente. Nonostante l’evidente importanza, il settore marittimo richiama da lungo tempo maggiore attenzione da parte del governo. Possibile che non ci sia un occhio attento sul tema? «Per quanto paradossale, è proprio così», prosegue ancora il Vicepresidente dell’associazione.

«Assagenti è sempre stata un punto di riferimento anche per la formazione, anche perché non si tratta solamente di far incontrare domanda e offerta di clienti. Gestiamo anche informazioni sensibili, dati industriali che potrebbero far molto comodo a una nazione che sapesse investire e tutelare gli interessi specifici di persone che rappresentano una leva notevole in termini di economia del territorio e di crescita sull’occupazione». Con un conflitto che non dà segni di risoluzione pacifica a Est, e un Mediterraneo in subbuglio ormai da dieci anni, l’Italia rischia di perdere notevoli capacità in termini di economia generale, occupazione, sicurezza.

«Il tema dell’energia non è secondario, perché tutto è collegato. Come possiamo calcolare solo i problemi occupazionali senza considerare i secolari problemi di logistica del nostro Paese? Il prossimo 13 Giugno avremo la possibilità di parlarne alla nostra assemblea pubblica, che vedrà in sala, a Genova, diverse forze professionali oltre che il mondo del mare e della politica». Un nuovo appuntamento per vedere nel dettaglio cosa si può fare attivamente per far crescere il porto del capoluogo ligure, da sempre zona complessa ma centrale per lo sviluppo dell’intero Nord Italia. «Non siamo certo i primi a dirlo, ma finché non avremo un Ministero del Mare, o almeno una struttura di missione dedicata a questo mondo, l’Italia continuerà a mostrarsi zoppa. E senza alcun senso, visto che tutelare i nostri interessi equivale a dare lavoro, ricchezza e crescita a tutti i territori». 

Leonardo Parigi