Milano – Con i tempi che corrono, gli armatori ci pensano due volte prima di ordinare una nuova nave. Sono gli effetti diretti del Covid-19, secondo Bimco che ha diffuso i dati del primo trimestre dell’anno relativi alle nuove costruzione nei cantieri navali, in cui si evince un calo verticale delle commesse del 55% rispetto allo stesso periodo del 2019, con 6,6 milioni di DWT contro i 14,7 milioni di DWt di un anno prima. I dati rilevano che il settore più colpito è stato quello del trasporto di rinfuse secche, che ha subito una contrazione da 6,9 milioni di DWT a 1,6 milioni di DWT. Questi ordini includono due Capesize (per un totale di 420.000 DWT), una Panamax (82.000 DWT), il resto sono navi Handymax (1 milione di DWT).
Meno significativa è stata la riduzione nel segmento delle navi product tanker con ordini in calo del 17,8% rispetto al 2019, pari a 806.500 DWT. Mentre si sono praticamente dimezzati gli ordini nel segmento tanker crude oil, in particolare nei primi due mesi dell’anno (-53%) per un totale di 2 milioni di DWT (tre VLCC, il resto sono navi di più piccole dimensioni, Suezmax e Aframax). Profondo rosso, invece, per le portacontainer nei primi due mesi dell’anno, per un totale di soli 48.519 Teu. Flessione in parte compensata dagli ordini registrati nel mese di marzo con navi da 23.000 Teu, che si aggiungono ad ordini già acquisiti in portfolio di navi container di oltre 14.500 Teu. Numeri alla mano, con gli ultimi ordini in agenda, ora ci sono 76 ULCS (Ultra Large Container Ships), pronti ad entrare nel mercato tra 2020 e il 2023 per un totale di 1,5 milioni di Tue, tra cui 39 navi di 23.000 Teu o più.
Demolizioni. A causa dell’aumento dei prezzi del carburante e delle scarse condizioni di mercato, molte navi sono state demolite nel primo trimestre dell’anno, per un totale di 6,1 milioni di DWT, con un aumento del 62% rispetto al primo trimestre del 2019. Tuttavia, con le restrizioni messe in campo dai governi nel tentativo di contenere la diffusione del virus in tutto il mondo, la possibilità di demolire una nave è sta diventando sempre più difficile. Tutti e tre i principali Paesi demolitori nel sub-continente indiano – Bangladesh, India e Pakistan – hanno annunciato la chiusura dei cantieri vietando, in via preventiva, l’ingresso alle navi che si dirigono verso di loro. Una decisione che di fatto interromperà tutte le attività programmate per almeno le prossime settimane.
Cantieri cinesi. Qui, ravvisa Bimco, la situazione per la consegna delle nuove navi presenta ritardi quantificabili con una media che oscilla tra 4 e 6 settimane. Ma il fenomeno riguarda tutti i cantieri del Far East. A febbraio, quelli cinesi hanno consegnato solo 398.712 DWT, un quarto dei numeri avuti un anno prima. Addirittura la quota si è ridotta della metà nel mese di marzo rispetto ad un anno fa.Complessivamente, le consegne sono diminuite del 16,7% nel primo trimestre 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’unica nota positiva, puntualizza Bimco, riguarda il mercato delle rinfuse secche che ha registrato più consegne, da gennaio a marzo rispetto al trimestre 2019: un totale di 12,9 milioni di DWT, cioè 3,9 milioni di DWT in più. Tradotto: questo segmento di mercato ha rappresentato il 60% dei 21,5 milioni di DWT totali consegnati nel primo trimestre dell’anno.
Per contro, il segmento delle navi cisterna ha visto diminuire le consegne di poco meno della metà rispetto al primo trimestre del 2019: -49% e -43% rispettivamente per le crude oil e product tanker. Nel primo trimestre dell’anno sono stati consegnati in totale 5,7 milioni di DWT di crude oil tanker, di cui 4 milioni riguardano 13 VLCC. Nel mercato delle portacontainer, i numeri di Bimco riportano le consegne di una ULCS e tre neo-panamax, il resto sono 14 navi feeder tra 1.162 e 2.806 Teu. In totale, le consegne sono diminuite del 58,6% a 102.435 Teu, rispetto al primo trimestre dello scorso anno.