Roma – Dopo Liguria e Toscana, anche il Lazio apre alla consegna delle imbarcazioni. Comincia a dare i suoi frutti l’intervento di Confindustria Nautica sulle Regioni, mentre prosegue il confronto con Palazzo Chigi per la riapertura della produzione e per la tutela delle attività turistiche nel prossimo “decreto Aprile”. Come primo passo indispensabile anche per farsi trovare pronti alla riapertura delle attività legate al pubblico, come i servizi e il charter.
Dopo tre rilevazioni dello stato dei diversi comparti del settore, Confindustria Nautica ha redatto un dossier per illustrare le tipologie delle aziende, il numero medio dei dipendenti, i profili di rischio per il personale, le misure di tutela adottate, i flussi di cassa delle imprese, l’andamento del ciclo produttivo, l’impatto economico e occupazionale del protrarsi per singola settimana delle misure di chiusura, sia sul 2020, sia sul 2021. È stato inoltre allegato un piano per la riapertura sotto controllo sanitario, con annessi i protocolli da adottare con i sindacati o le rappresentanze aziendali. Il dossier è stato portato all’attenzione del Governo, della Task Force, del Comitato tecnico-scientifico.
Nel frattempo, negli scorsi giorni l’associazione è intervenuta presso tutti i presidenti di Regione inviando loro la sintesi dello studio già presentato a Palazzo Chigi. Le prime risposte sono arrivate e sono positive. Dopo la Liguria, anche la Toscana e il Lazio hanno interpretato le norme governative sulle attività di manutenzione di unità da diporto – che Confindustria Nautica era riuscita a far confermare fra le attività consentite anche dal Decreto del presidente del Consiglio dei Ministri del 10 aprile 2020 – statuendo che possono ritenersi incluse quelle di consegna delle unità già prodotte.
“I presidenti Rossi e Toti si sono dichiarati disponibili a sostenere le richieste di Confindustria nautica presso il Governo. Nel ringraziarli pubblicamente, invito gli altri governatori a fare altrettanto – commenta il presidente di Confindustria Nautica, Saverio Cecchi -. Dopo oltre 21.000 deceduti, la situazione è estremamente delicata, per questo abbiamo profuso ogni sforzo, anche grazie alla struttura dell’associazione che ha in casa tutte le competenze tecniche, statistiche, giuridiche, economiche e legali, per produrre analisi e dati oggettivi, gli unici con i quali potremmo essere ascoltati in un momento in cui al Governo arrivano qualcosa come 2.400 mail al giorno”.
Cecchi aggiunge: “Ritengo che siamo riusciti a dimostrare tecnicamente il basso impatto di rischio delle attività nautiche, che è la condizione pregiudiziale per ogni valutazione di riapertura da parte dell’Esecutivo. Questa è l’unica cosa importante per alleviare la sofferenza dei nostri imprenditori e dei nostri lavoratori. Continuiamo a lavorare per loro, responsabilmente e senza clamore”. Per quanto riguarda le attività dei porti, dei charter, delle scuole nautiche e dei servizi, Confindustria Nautica continua il confronto con il Governo per la definizione del cosiddetto “decreto Aprile”.