Milano – La fusione tra Hyundai e Daewoo subisce il primo stop. In campo le agenzie Antritrust di mezzo mondo, l’Europa pronta a pronunciarsi a metà mese.
L’Antitrust di Singapore spegne i sogni della Corea che era pronta a dare vita al primo gruppo mondiale dei cantieri navali. Seul ha dato avvio alla fusione tra Daewoo e Hyundai, ma in Asia non tutti sono d’accordo: l’Authority per la competizione di Singapore ha pubblicato i risultati dell’istruttoria, rilevando “problemi di concorrenza” in caso l’operazione andasse in porto.
Si tratta di un risultato preliminare, ma comunque indicativo degli sbarramenti che la fusione potrebbe trovare negli altri Paesi. In particolare per l’Authority di Singapore i due cantieri rappresentano i leader nel settore della costruzione di portacontainer, mega petroliere e gasiere, le navi più richieste al momento. “Questa fusione rischia di ledere gli interessi dei clienti di Singapore” ha sentenziato l’Antitrust: la minore concorrenza rischiano di pagarla proprio gli armatori asiatici che stanno investendo nel boom delle mega petroliere e delle gasiere.
Scrivici una emailNel mondo, spiega ancora l’Authority, non ci sarebbero sufficienti competitor per garantire un’adeguata concorrenza al mega cantiere coreano. L’accordo tra Hyundai e Daewoo vale 1,7 miliardi di dollari e Seul ha deciso di sottoporre l’operazione all’approvazione di diversi Paesi. L’Europa si pronuncerà il 17 dicembre.