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Concorrenza sleale, Khouri (FMC) avverte i consorzi armatoriali: “Vi teniamo sotto controllo”

Milano – Non solo, la speculazione sui noli. Michael A. Khouri, presidente della Federal Maritime Commission (FMC), la Commissione marittima federale USA, ha preso di mira molto seriamente la decisione di alcuni importanti vettori di linea di sospendere i trasporti di prodotti agricoli statunitensi.

Decisione che sta recando un danno gravissimo agli esportatori americani del comparto che vivono e lavorano nelle aree interne del Paese. Per questo motivo, il presidente della FMC ha annunciato che la Commissione sta esaminando tutte le potenziali azioni che possono essere intraprese per arginare questo fenomeno. Annuncio che Khouri ha pubblicamente lanciato ieri in occasione della Global Maritime Conference, tenutasi quest’anno rigorosamente in versione digitale.

“Alcuni vettori marittimi – non tutti – hanno dichiarato che non dispiegheranno più – cioè – riposizioneranno i container vuoti nelle aree agricole interne degli Stati Uniti. Nel frattempo, quegli stessi vettori stanno spedendo i vuoti in Asia. La decisione di abbandonare una significativa industria di esportazione degli Stati Uniti – l’industria agricola americana – li sta escludendo dai mercati globali. Stiamo esaminando – lo ripeto – tutte le potenziali azioni di risposta, incluso un resoconto dettagliato per verificare se le azioni di tali vettori marittimi sono in piena conformità con gli standard di concorrenza dello Shipping Act, e più specificatamente con le sezioni della legge che riguardano i cosiddetti “Prohibited Acts” (letteralmente “atti proibiti” che sia la legge federale che quella statale americana considerano crimini o comportamenti inaccettabili)”.

Khouri ricorda che “il 20 novembre 2020, la Commissione ha approvato un Supplemental Order to Fact Finding 29 (una commissione d’inchiesta), che sarà guidata dalla commissaria della FMC Rebecca Dye, per indagare sulla gestione dei container e sulle spese di “controstallia” (cioè il tempo superiore a quello stabilito dal contratto con l’armatore che il noleggiatore impiega per portare a termine le operazioni di carico e scarico di una nave), fino alle spese più ingenti delle partenze mancate, da parte dei vettori di linea che operano in consorzio e che scalano i porti di Los Angeles, Long Beach, o quelli di New York e New Jersey. La Commissione ha autorizzato il Fact Finding 29 (International Ocean Transportation Supply Chain Engagement) il 31 marzo 2020”.

Come noto, la sospensione delle esportazioni dei prodotti agricoli americani da parte dei vettori non è l’unica grana sui cui la FMC sta indagando. Il presidente Khouri ha dichiarato che “in ottobre la Commissione ha emesso un avviso di inchiesta dopo che diversi operatori hanno sollevato preoccupazioni circa le modalità di fatturazione dei ‘Vessel Operating Common Carriers’ e, in particolare, per il modo estensivo con cui i VOCC interpretano la definizione di “merchant” nelle polizze di carico. La Commissione ha sentito da numerose parti interessate che le compagnie di navigazione utilizzano una definizione ampia che considera le società responsabili delle spese di trasporto accessorie per le quali non avevano contratto e che potrebbero non essere legalmente obbligate a pagare. Il Bureau of Enforcement (BoE) della Commissione sta conducendo un’indagine”.

Tra gli argomenti trattati durante il suo intervento, il presidente ha parlato anche dei monitoraggi continui della FMC sugli “accordi tra vettori e terminalisti per garantire la concorrenza e l’integrità per la catena di approvvigionamento oceanica americana”. Khouri ha assicurato che “le tre più grandi alleanze armatoriali del mondo (2MTHE Alliance e OCEAN Alliance) sono sotto controllo, visto che le loro azioni possono causare potenziali effetti negativi sul mercato”.

Il presidente ha concluso la Commissione monitora continuamente il mercato e analizza i dati commerciali specifici di ogni singolo vettore: “I nostri sforzi di monitoraggio proseguono senza sosta e vengono adeguati in base alle circostanze. Il mese scorso, su mia indicazione, la Commissione ha sollecitato per iscritto le alleanze armatoriali di inviare i loro dati commerciali in modo più dettagliato e frequente (su base mensile, anziché trimestrale come prevedevano le linee guida precedenti). Queste informazioni, riportate più spesso e in modo più tempestivo, saranno preziose nel tentativo di proteggere il mercato”.