Milano – L’International Chamber of Shipping (ICS) ha pubblicato una serie di raccomandazioni rivolte ai lavoratori marittimi per limitare i danni dell’epidemia di Coronavirus.
Il documento di 23 pagine, scaricabile qui sotto, è intitolato “Guidance for Ship Operators for the Protection of the Health of Seafarers” ed è stato realizzato in cooperazione con l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), il Centro europeo di controllo e prevenzione delle malattie e l’Associazione internazionale della salute in mare (Imha). Il rapporto contiene una serie di consigli sull’igiene, il comportamento e i passi da seguire per gestire eventuali situazioni di emergenza a bordo e a terra.
Fermare i viaggi non serve
Nelle aree con focolai di Covid-19, le restrizioni ai viaggi hanno un impatto modesto sulla diffusione dell’epidemia, mentre il massimo effetto lo si ottiene dagli interventi di sanità pubblica, come diagnosi e isolamento precoce dei casi, e dai cambiamenti nel comportamento di ognuno di noi, come l’abitudine sistematica di lavarsi le mani. Lo rivela un nuovo studio pubblicato su “Science”. I risultati mostrano che il divieto di viaggi introdotto a Wuhan il 23 gennaio 2020 ha ritardato di 3-5 giorni la progressione dell’epidemia in tutta la Cina continentale: un effetto modesto. Quando le compagnie aeree internazionali hanno fermato i voli da e per la Cina, a partire dall’inizio di febbraio, questa limitazione inizialmente ha contribuito a rallentare la diffusione di Covid-19 in altre parti del mondo. Tuttavia, anche nel caso di riduzioni dei viaggi del 90%, il numero di casi importati in altri Paesi è aumentato significativamente nel giro di poche settimane, in conseguenza di casi che hanno avuto origine altrove, quando i contagi non sono stati ridotti attraverso misure come l’autoisolamento, secondo gli autori.