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Corsa alla presidenza di Confindustria, Licia Mattioli punta sullo shipping

Milano – L’economia del mare fa irruzione nella corsa alla successione di Vincenzo Boccia alla guida di Confindustria. Dopo avere declinato in modo deciso l’invito dei saggi di Viale dell’Astronomia a fare un passo indietro per spianare la strada al lombardo Carlo Bonomi, la candidata piemontese Licia Mattioli gioca la carta shipping per guadagnare consensi in vista del rush finale di una competizione che si preannuncia decisamente agguerrita.

In un’intervista rilasciata non a caso al quotidiano ligure del gruppo Gedi Il Secolo XIX, la Mattioli prende le distanze da chi vorrebbe riaprire “tutte le attività e subito” (“Io credo che, al di là degli slogan, l’Italia debba ripartire dopo avere vagliato un action plan: abbiamo bisogno di date e modalità certe. Nessuno pretende che tutto riapra subito. Serve una gradualità che tenga conto, per esempio, dei territori e delle diverse fasce di età. Ma stare fermi non è più possibile”) e spiega: “L’economia del mare, che è uno dei grandi propulsori del Paese. Anche in questo caso penso sia doveroso aiutare le aziende a mantenersi in vita, in attesa di ripartire. E sono convinta che moltissime attività debbano essere messe in condizione di ripartire subito: la cantieristica navale e nautica, per esempio, un settore che in Italia occupa 800.000 persone, ha la fortuna di poter lavorare all’aperto o in grandi capannoni, così come le operazioni logistiche sui piazzali portuali. Ripeto: la salute delle persone è al centro di tutto, e le imprese sono le prime ad averlo capito, ma il Paese deve gradualmente rimettersi in moto”.