Milano – Il fenomeno “blank sailing”, cioè la soppressione dei collegamenti marittimi dalla Cina da parte delle più importanti compagnie di navigazione, si sta rapidamente attenuando e la situazione sta tornando alla normalità. La conferma arriva dall’ultimo rapporto settimanale realizzato da Sea-Intelligence. L’analisi della società di consulenza danese rileva infatti che la maggior parte delle “blank sailings”, causate dal Coronavirus, sono state annunciate durante le settimane del 7 (10 febbraio) e 8. Mentre nelle settimane del 9 e 10 si è registrata una netta riduzione grazie ad una ripresa della crescita della domanda e delle attività produttive in Cina per effetto di una forte riduzione dei nuovi contagi.
Nella sua precedente analisi, la società di consulenza riportava che al 1° marzo la perdita complessiva dei volumi aveva raggiunto quota 1,9 milioni di teu proprio per effetto del cosiddetto “blank sailing”. “Le tariffe per il trasporto di merci a corto raggio stanno iniziando ad aumentare man mano che le compagnie riposizionano i loro carichi e in vista del picco di esportazioni cinesi stimato nel medio termine. Per questo motivo, le stime prevedono che nel breve termine i tassi blackhaul saranno ancora più alti”.
Inoltre, secondo Sea Intelligence, un’altra buona notizia riguarda i prezzi del carburante a basso contenuto di zolfo che sono scesi al di sotto dei livelli del combustibile normale, dopo l’impennata registrata in seguito all’ingresso della direttiva Imo 2020. “L’improvvisa guerra del petrolio ( tra Russia e Arabia Saudita, ndr) ha riportato i prezzi del greggio ai livelli registrati nel 2015/16, rendendo il costo del carburante a basso contenuto di zolfo più vantaggioso”, conclude il rapporto.