Miami – La caccia agli investitori è entrata nel vivo. I primi a muoversi sono stati i sauditi, con l’ingresso nel capitale sociale del primo gruppo crocieristico al mondo, Carnival Corporation. Adesso pare essere giunto il momento di un altro colosso del settore, Norwegian Cruise Line Holdings Ltd, che nei giorni scorsi ha dato incarico alla banca d’investimento Goldman Sachs Group Inc di esplorare le opzioni di finanziamento che potrebbero includere la vendita di una partecipazione nella società.
Il tentativo di Norwegian di rafforzare la posizione finanziaria fa parte del tentativo, comune a tutti i soggetti travolti dalla pandemia, di resistere fino alla ripresa delle attività. Una ripresa che, malgrado l’ottimismo ostentato da molti armatori, sembra decisamente lontana. Norwegian Cruise, alla pari delle altre compagnie battenti bandiere diverse da quella americana, è stata esclusa dal pacchetto di stimolo da 2,3 trilioni di dollari che i legislatori statunitensi hanno adottato per sostenere l’economia e fornire sostegno alle aziende in difficoltà.
Tra le opzioni che Norwegian Cruise sta prendendo in considerazione, secondo una versione dell’agenzia Reuters non smentita dall’armatore, vi è una vendita di quote nota come investimento privato in azioni pubbliche (PIPE). “La società è in trattativa con diverse società di private equity su un accordo PIPE”, hanno spiegato fonti vicine al dossier. Le fonti, che hanno richiesto l’anonimato in quanto le trattative sono ancora riservate, hanno aggiunto che “nessun accordo è stato raggiunto”. Goldman Sachs ha rifiutato di commentare.
Diverse aziende si sono rivolte ad accordi PIPE nelle ultime settimane per rafforzare le loro finanze, tra cui la piattaforma di e-commerce automobilistico Carvana, la società di pagamento EVO Payments e il broker immobiliare online Redfin.
Le compagnie cruise si sono affrettate a rafforzare le loro casse di liquidità attraverso offerte di azioni e debito a seguito dell’inizio della pandemia. All’inizio di questo mese, Carnival Corporation, il più grande operatore di crociere al mondo, ha raccolto 6,25 miliardi emettendo nuovi debiti e titoli di capitale, mentre Royal Caribbean Cruises ha ottenuto un prestito di 2,2 miliardi il mese scorso. Il Fondo per gli investimenti pubblici dell’Arabia Saudita ha rivelato all’inizio di questo mese di aver accumulato una quota dell’8,2% in Carnival.
Norwegian Cruise, il terzo operatore di crociere al mondo, ha perso quasi quattro quinti del suo valore di mercato quest’anno, dopo avere immobilizzato la sua flotta di 28 navi per contribuire a contenere la diffusione del virus. La società con sede a Miami, che gestisce anche Oceania Cruises e Regent Seven Seas Cruises, ha reso noto il mese scorso di aver fatto ricorso a 1,55 miliardi di linee di credito nuove ed esistenti. Alla fine di dicembre, Norwegian Cruise aveva reso noto un debito a lungo termine di quasi 6,9 miliardi.