Paolo D’Amico, presidente e amministratore delegato: “Registrato profitto netto di 135 milioni di dollari”
Lussemburgo – Il consiglio di amministrazione di d’Amico International Shipping, società internazionale nel trasporto marittimo, specializzata nel mercato delle navi cisterna, ha esaminato e approvato la relazione relativa al progetto di bilancio statutario e consolidato al 31 dicembre 2022.
Paolo d’Amico, Presidente e Amministratore Delegato di d’Amico International Shipping ha commentato così: “Sono felice di annunciare che nel 2022, DIS ha realizzato il miglior risultato finanziario della sua storia, con un profitto netto pari a 134,9 milioni di dollari, rispetto ad una perdita netta di 37,3 milioni di dollari registrata nel 2021. Questo miglioramento rispetto allo scorso anno deriva da un mercato delle navi cisterna estremamente forte di cui abbiamo potuto beneficiare a partire dalla fine del primo trimestre del 2022. DIS ha infatti realizzato una media spot giornaliera di 31.758 dollari nel 2022 vs. i 11.004 nel 2021. Allo stesso tempo, DIS ha mantenuto il 34,0% dei suoi giorni nave, coperti ad una media giornaliera di 15.925 dollari nel 2022 (2021: 47,5% di copertura ad una media giornaliera di 15.194). La società ha pertanto generato un nolo giornaliero base Time-charter complessivo (spot e time-charter) di 26.376 dollari nel 2022 rispetto a 12.996 ottenuti nel 2021. Per quanto riguarda il settore delle product tanker, dopo un inizio d’anno piuttosto debole, a causa di un temporaneo aumento dei casi di Covid e delle conseguenti restrizioni alla mobilità implementate da numerose nazioni in tutto il mondo, il mercato ha iniziato a migliorare rapidamente verso la fine del Q1, con la graduale riapertura delle principali economie del mondo, a seguito dell’eliminazione delle restrizioni di cui sopra. Inoltre, a partire dalla fine del primo trimestre, lo scoppio della guerra in Ucraina ha avuto un impatto molto significativo per il mercato delle navi cisterna, a causa soprattutto delle inefficienze createsi con lo stravolgimento di alcuni dei principali flussi commerciali e con l’aumento di attività quali il transhipment, unite all’incremento delle distanze medie di navigazione, attribuibile all’importazione dell’Europa di greggio e prodotti raffinati precedentemente acquistati dalla Russia, da aree geografiche molto più distanti e al contempo l’esportazione della Russia di queste stesse merci verso acquirenti asiatici più lontani, principalmente Cina e India. Secondo l’AIE, le importazioni UE di petrolio russo sono diminuite da 4,1 milioni di barili/giorno a febbraio 2022 a 2,2 milioni di barili/giorno a dicembre 2022 ed a 1,3 milioni di barili/giorno a gennaio 2023 e sempre a gennaio di quest’anno, la quota dell’Unione Europea sul totale dell’export russo di petrolio è scesa al 16% rispetto al 50% di febbraio 2022. L’embargo da parte dell’Unione Europea sull’importazione di prodotti raffinati russi, entrato in vigore il 5 febbraio 2023, dovrebbe comportare un’ulteriore riduzione dei flussi commerciali dalla Russia e all’incirca un ulteriore milione di barili/giorno di raffinati russi dovranno necessariamente trovare nuove destinazioni. In questo contesto, è ragionevole attendersi che nel 2023 l’UE incrementerà l’import di prodotti da raffinerie in Asia e in Medio Oriente, generando un forte incremento della domanda misurata in tonnellate-miglia, per le product tanker. Nonostante l’incerto quadro macroeconomico e gli attuali rischi di recessione, soprattutto in Europa e in USA, si stima che nel corso dei prossimi mesi e trimestri, il mercato delle product tanker rimanga forte. Infatti, qualsiasi possibile riduzione della domanda in queste regioni, dovrebbe essere più che compensata da un forte incremento dei consumi in Asia e soprattutto in Cina, trainati dalla piena riapertura della propria economia”.