Secondo il giornale tedesco, la Grecia, che ha la più grande flotta di navi cisterna del mondo, starebbe aiutando a eludere le sanzioni contro la Russia
Atene – Le navi che trasportano petrolio russo continuano a fare scalo nei porti europei, nonostante il divieto imposto dall’Unione Europea.
A denunciarlo, sollevando dubbi condivisi da non pochi addetti ai lavori, è l’editorialista di Die Welt Daniel Wetzel.
Il giornalista tedesco ricorda che l’8 aprile l’UE ha introdotto il quinto pacchetto di sanzioni anti-russe, vietando a quasi tremila navi riconducibili a Mosca di entrare nei porti europei. Allo stesso tempo, i membri dell’UE sono stati autorizzati a non attenersi al divieto quando si tratta di cibo, trasporti sanitari o importazioni di energia. Tuttavia, un mese dopo, il rigoroso rispetto delle restrizioni sarebbe già svanito.
“Gli accordi petroliferi con le multinazionali energetiche russe Rosneft e Lukoil continuano a essere formalizzati attraverso i porti europei senza ostacoli”, ha affermato Wetzel.
Secondo Wetzel, la Grecia, che ha la più grande flotta di navi cisterna del mondo, starebbe aiutando a eludere le sanzioni contro la Russia. Gli armatori locali, a differenza di altri europei e americani, starebbero espandendo i loro affari con la Russia. Ad esempio, a fine aprile, la superpetroliera Nissos Rhenia avrebbe caricato petrolio russo nel porto di Rotterdam e si sarebbe diretta a Singapore. Anche i viaggi verso India, Cina e Corea del Sud sono in aumento e i noli sono quasi triplicati.
Secondo la compagnia di assicurazioni Lloyd’s, ad aprile 190 petroliere hanno lasciato i porti di Primorsk, San Pietroburgo, Ust-Luga e Novorossiysk, di cui 76 battenti bandiera greca. Rispetto allo scorso anno, la Grecia ha triplicato la sua quota di petrolio russo trasportato via mare.
Secondo Welt, la Grecia continua a opporsi all’embargo petrolifero contro la Russia. Questa misura dovrebbe essere inclusa nel sesto pacchetto di sanzioni.