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Difesa delle coste e costruzioni marittime, la visione di Acquatecno

Renato Marconi, Chairman di Acquatecno srl, racconta a Shipmag la visione complessiva dell’azienda per la costruzione delle opere a mare e per la salvaguardia della costa.

Roma – Quanto impatta il cambiamento climatico sul nostro Paese? Domanda non retorica quando si parla di opere infrastrutturali, anche perché l’Italia ha in agenda decine di cantieri per la costruzione o la revisione di importanti gangli logistici.

E a pochi giorni dalla posa della prima pietra della nuova diga di Genova, l’Ing. Renato Marconi, Chairman di Acquatecno Srl, racconta la visione aziendale su come e quanto si possa costruire in un Paese dove la costa è già sottoposta a un forte stress di costruzione. Ma le possibilità sono molte, e la tecnologia a disposizione – oltre al riuso del materiale – rende disponibili diversi margini di crescita sostenibile.

L’innalzamento del livello dei mari – stando ai dati dell’IPCC (Intergovernamental Panel on Climate Change) descrive un fronte di rischi da non sottovalutare: dalla sommersione permanente di alcune aree attualmente emerse a inondazioni e maggiore erosione costiera. Ma anche una maggiore intrusione salina nei terreni, effetto già in atto nelle aree della foce del Po.

Una situazione drammatica e complessa, ma che può essere affrontata con scienza e studio. Acquatecno, società di ingegneria attiva dal 1987, opera nel settore delle opere marittime e dell’ambiente. L’attività prevalente della società, in Italia come all’estero, è rivolta agli studi di idraulica marittima, alla modellazione matematica dell’onda incidente e del trasporto costiero, alla pianificazione portuale alla progettazione delle opere di ingegneria che si collocano sulla costa ed in mare aperto (off-shore).

Attività più che mai attuali e cruciali per la crescita del settore, che il Chairman dell’azienda, l’Ing. Renato Marconi, racconta a Shipmag nel video seguente.

Leonardo Parigi