Miami – Potrebbe essere la Cina il primo mercato a ripartire. A dispetto di quanto si pensava fino a due mesi fa, l’Asia è l’area che i big delle crociere stanno monitorando con la maggiore attenzione in questi giorni di pandemia globale. Lo ha ammesso Arnold Donald, presidente e ceo di Carnival Corporation. Sebbene, infatti, anche in Cina le restrizioni a spostamenti e produzione siano ancora in parte attive, il principale scalo crocieristico, ovvero Shanghai, è una delle aree più libere da vincoli dell’intero Paese.
Resta però da capire quali potrebbero essere, in una fase così delicata dell’epidemia di Covid-19, gli itinerari delle crociere. Perché, come ha detto lo stesso Donald, “è chiaro che dovrebbero esserci altri Paesi disposti ad accogliere le navi, ad aprire i propri porti ai passeggeri”. Donald resta tuttavia confidente: “A metà anno in Cina si potrebbe già ripartire”. E Carnival non è l’unico gruppo a spingere in questa direzione. Genting, ad esempio, ha chiesto al governo cinese di poter effettuare crociere verso “il nulla”, ovvero in mare aperto. La nave diventerebbe così la vera destinazione dei turisti.
La verità, ha suggerito Donald parlando con alcuni media americani, è che “ad oggi nessuno è in grado di fare previsioni. La ripresa delle crociere non sarà uniforme. E’ probabile che gli itinerari siano, almeno all’inizio, più brevi e più vicini a casa”. Per quanto riguarda gli allestimenti delle navi, “non possiamo ancora dire né decidere nulla. Ci adegueremo ai nuovi standard. La pandemia è ancora in corso, siamo in attesa anche noi di capire come evolverà la situazione globale”.