Miami – “Non abbiamo bisogno di contanti, non è quello che chiediamo. Ci basterebbe un prestito garantito. In ballo ci sono molti posti di lavoro: abbiamo 150.000 dipendenti in rappresentanza di 145 nazionalità: chiediamo supporto soprattutto per loro, per chi è colpito direttamente da questa emergenza”. Nel momento di minore popolarità che il settore crocieristico abbia mai conosciuto, il numero uno del primo gruppo al mondo, Carnival Corporation, ha spiegato in un’intervista a un network tv americano i motivi per cui il settore andrebbe sostenuto e non boicottato.
“Uno dei motivi per cui siamo interessati a tornare a navigare rapidamente – ha detto Arnold Donald – è perché lavoriamo con tantissimi titolari di piccole imprese in tutto il mondo, compresi gli Stati Uniti”. “È davvero importante tornare all’attività per quelle decine di migliaia di persone che dipendono dal nostro settore: agenti di viaggio, proprietari di piccoli negozi, tassisti. Per chiunque, insomma, abbia l’opportunità di guadagnarsi da vivere grazie alle crociere”.
L’intervistatore ha chiesto Donald se, alla luce degli eventi, non sarebbe stato meglio fermare prima il settore delle crociere. “Il caso della Diamond Princess – ha risposto il top manager – è avvenuto molto prima del dilagarsi della crisi Covid-19. Quando è esplosa l’epidemia a bordo, nessuno aveva ancora chiara la situazione. Con il senno di poi, tutti avrebbero potuto fare qualcosa in più. Ma è stata una situazione in continua evoluzione”, ha affermato Donald.
Donald ha aggiunto che il gruppo Carnival è pronto per una pausa che potrebbe durare per il resto dell’anno, ma è convinto che “l’industria tornerà più forte di prima”. “Speriamo che questa cosa non duri per sempre”, ha detto Donald, “ma noi dobbiamo pianificare come se durasse tutto l’anno. Penso che le crociere alla fine saranno persino migliori di come erano prima. La gente ama andare in crociera. Anche fino al giorno in cui ci siamo fermati, la gente chiedeva di andare in crociera”.