Marsiglia – Due marittimi del Rhodanus, la nave spiaggiata lo scorso ottobre sul litorale della Corsica, sono stati condannati a sei mesi di reclusione col beneficio della sospensione della pena. Il capoturno e il comandante della nave stavano dormendo, secondo quanto accertato dal tribunale di Marsiglia, quando la nave si è avvicinata pericolosamente a un’area marina protetta, per poi restare incagliata nei pressi della spiaggia.
I due marittimi, di nazionalità russa, dovranno pagare un’ammenda di 3.000 euro ciascuno. Nessuno dei due era presente di fronte al giudice al momento della lettura della sentenza.
Di fronte agli inquirenti, il capoturno aveva ammesso fin dall’inizio del processo le proprie responsabilità: “Ero coricato sul letto, ho bevuto un caffè e mi sono addormentato. Sono stato svegliato solo dal rumore della collisione”. L’incidente non ha provocato né danni ambientali né feriti a bordo della nave. Il tribunale ha vietato ai due marittimi di navigare in acque francesi per trentasei mesi.
Dopo avere caricato in Italia bobine d’acciaio, la nave (lunga 90 metri) aveva intrapreso, in piena notte, una rotta inusuale che aveva allertato le autorità marittime. Per quasi un’ora le Guardie costiere di Italia e Francia avevano cercato un contatto radio con l’equipaggio: inutilmente, perché il marittimo di guardia (un 44enne con un’esperienza quasi nulla) stava dormendo.
Il presidente della Corte di Marsiglia, Florent Pascal, durante la requisitoria ha deplorato pesantemente il comportamento dei due marittimi, definendo la Rhodanus una “nave fantasma” alla deriva in una zona protetta. Il comandante, in particolare, è stato accusato di “non avere attivato la sveglia durante il transito nelle Bocche di Bonifacio, un’area di non semplice navigazione”. “Non sono un capitano debole, di solito ho un atteggiamento molto duro nei confronti dei miei uomini – si è difeso l’ufficiale – ma non mi si può chiedere di controllare sempre l’equipaggio”.