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Effetti Covid 19, Alphaliner: Sei compagnie container sono a rischio insolvenza

Milano – Sei delle undici più importanti compagnie di navigazione nel trasporto container al mondo presentano una probabilità “molto elevata” di rischio insolvenza. A segnalarlo è l’ultima indagine di Alphaliner, che prende come indicatore di riferimento lo Z-Score di Altman, che monitora lo stato di salute di una società attraverso la valutazione dei bilanci sulla base di punteggi analitici. Un valore di Z inferiore a 1,8 significa che la società sta probabilmente andando verso una crisi irreversibile. Un indice superiore a 3 indica una probabilità di default più ridotta. Un indice compreso tra 1,8 e 2,9 posiziona invece la società in una zona grigia, in cui non risulta ancora chiara la situazione e il cui quadro va approfondito con ulteriori strumenti di analisi.

Secondo Alphaliner, sulla base dei dati relativi a fine 2019, gli indici di sei compagnie di navigazione presenterebbero valori di Z inferiori a 1,3, quindi con un rischio “molto elevato” di insolvenza per effetto della crisi causata dal Covid 19. “Il deterioramento delle prospettive economiche globali ha spinto le compagnia di linea del trasporto container a ritirare dal mercato una quantità senza precedenti di capacità tra aprile e maggio. Una decisione, questa, che sicuramente danneggerà i flussi di cassa operativi dei vettori e indebolirà ulteriormente i loro fragili bilanci”, ha riportato Alphaliner. Al momento, sono sei le società considerate più vulnerabili dal punto di vista finanziario, perché presentano un’elevata esposizione debitoria nel breve termine, aggravata dalla crisi pandemica. Tra queste ci potrebbero essere: CMA CGM, Hapag-Lloyd, HMM, PIL, Yang Ming e Zim.

Come riportato da ShipMag due settimane fa, Alphaliner aveva indicato in oltre 250 i blank sailings, già pianificati, da parte delle compagnie di trasporto container nel secondo trimestre dell’anno. Numeri che, in termini assoluti, valutavano in oltre 3 milioni di Teu la capacità della flotta inattiva. Una cifra addirittura superiore ai 2,46 milioni di Teu di inizio marzo, che già rappresentava la peggior performance mai registrata fino a quel momento. “Nessun segmento di mercato verrà risparmiato, con tagli di capacità annunciati su quasi tutte le rotte chiave. Oltre ad Asia – Europa, Asia – Nord America e Transatlantico, le compagnie hanno anche implementato riduzioni di capacità in Sud America, Medio Oriente, Subcontinente indiano, Africa e Oceania”, ha riportato Alphaliner. “Mentre le navi più grandi, per l’effetto ‘a cascata’, subentrano alle navi di più piccole dimensioni sulle rotte rimanenti, le compagnie sono comunque costrette a lasciare inattivo gran parte del proprio tonnellaggio. Una decisione che influenzerà giocoforza tutte le navi, di ogni dimensione, nelle prossime settimane”, ha concluso Alphaliner.

Numeri che un paio di settimane dopo sono stati superati dagli ultimi dati pubblicati da Sea-Intelligence, contenuti nel bollettino “Sunday Spotlight” e riportati da Shipmag due giorni fa, che portano a 384 i blank sailings a causa della pandemia da coronavirus. Un dato in crescita rispetto ai 212 della settimana precedente. La parte più consistente delle cancellazioni, ha spiegato Sea-Int, sono da considerarsi dei veri e propri blank sailings, un’altra parte invece rientrano invece nella strategia di razionalizzazione del carico da parte delle compagnie di navigazione per attutire il calo della domanda (effetto “a cascata”). La società di analisi ha puntualizzato che nel giro di una settimana ci sono stati 83 nuovi annunci di cancellazioni, che si aggiungono alle 89 già decise durante l’esplosione del virus in Cina, cioè prima che il Covid-19 diventasse un fenomeno a livello globale. In termini complessivi, ha concluso Sea-Int, sulle rotte Asia-Europe e Transpacifico le compagnie di trasporto container hanno rimosso una capacità pari a 3 milioni di Teu, una quota 2.4 volte superiore alla normale rimozione registrata durante il Capodanno cinese. Numeri alla mano, si traduce in una flotta inattiva con una capacità pari a 6,4 milioni di Teu, quantificati sulla base dei blank sailings finora decisi.

vdc