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Filt Cgil: “Con norme Ue su riduzione gas serra si rischia di penalizzare sistema portuale e marittimo”

Il sindacato dei trasporti chiede un intervento da parte della Commissione Europea

Roma – “Necessario da parte della Commissione Europea un riesame della Direttiva Ue 2023/959 applicata al settore marittimo sulle emissioni di gas serra”. A chiederlo la Filt Cgil in merito all’estensione del sistema operativo EU – ETS anche al settore marittimo, volto alla riduzione delle emissioni, sottolineando che “vanno previste misure transitorie in attesa di un regime globale per non sfavorire il nostro sistema portuale e marittimo. Il sistema, seppur meritevole dal punto di vista ambientale – denuncia la Federazione dei Trasporti della Cgil – rischia, se non viene modificato, di arrecare gravi danni al sistema marittimo portuale italiano.

L’assenza di un regime globale, non solo renderà la misura poco efficace sulla riduzione delle emissioni, ma avvantaggerà gli scali extra UE come i porti nord africani i quali, non essendo colpiti dai nuovi oneri, finiranno per diventare non solo più inquinanti, ma anche quelli preferiti dalle compagnie marittime per conseguire risparmi cospicui soprattutto sul segmento dei servizi di transhipment. Questo scenario è molto preoccupante perché comporterà la perdita di competitività e di centralità dei nostri scali, a partire da Gioia Tauro con gravi conseguenze dal punto di vista economico, sociale ed occupazionale, senza dimenticare che minerebbe definitivamente anche le potenzialità degli altri porti transhipment come Cagliari e Taranto. Serve – chiede infine la Filt Cgil – un urgente intervento al Governo e ci attiveremo con le strutture sindacali internazionali, ETF ed ITF, allo scopo di tutelare il lavoro e la competitiva del nostro sistema marittimo/portuale”.