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Fincantieri, Cgil e Cisl dicono no alle ferie forzate

Genova – Le ferie forzate negli stabilimenti Fincantieri non piacciono alle segreterie nazionali di Fion Cgil e Fim Cisl. “Alla luce della comunicazione aziendale avvenuta nella giornata di venerdì 13 – si legge in una nota – circa l’utilizzo dell’anticipo ferie da parte dei lavoratori a copertura del periodo di fermata dovuta al Covid-19, chiedono il rispetto di quanto contenuto nel protocollo sottoscritto da Organizzazioni Sindacali e datoriali su invito del Presidente del Consiglio dei ministri, del ministro dell’economia, del ministro del lavoro e delle politiche sociali, del mnistro dello sviluppo economico e del ministro della salute”.

“Nello specifico richiamiamo il rispetto di quanto riportato al punto 8 in materia di organizzazione aziendale e nello specifico: “a) utilizzare in via prioritaria gli ammortizzatori sociali disponibili nel rispetto degli istituti contrattuali (par, rol, banca ore) generalmente finalizzati a consentire l’astensione dal lavoro senza perdita della retribuzione; nel caso l’utilizzo degli istituti di cui al punto c) non risulti sufficiente, si utilizzeranno i periodi di ferie arretrati e non ancora fruiti”.

“Riteniamo indispensabile che un gruppo come la Fincantieri debba essere esempio di collaborazione e di volontà nell’applicare correttamente il CCNL, gli accordi aziendali e le misure che il governo ha favorito, nel comune intento di salvaguardare la salute, i lavoratori, le produzioni. Chiediamo pertanto che sia immediatamente interrotta l’iniziativa unilaterale dell’azienda di procedere con l’anticipo ferie da parte dei lavoratori e che vengano individuate in maniera condivisa con le OO.SS. soluzioni alternative. Segnaliamo infine che tale iniziativa aziendale rischia di procurare, anche per i tempi e per la modalità di comunicazione, la perdita del reddito per migliaia di lavoratori delle ditte in appalto. Tale situazione rischia di essere socialmente insostenibile ed impone risposte immediate”.