Genova – “Non ci sono risposte facili a temi complessi come l’operazione di fusione che interessa il Psa di Genova Pra’ e il Sech. In questo quadro farraginoso, abbiamo chiesto un incontro all’Autorità di sistema portuale per comprendere come affrontare – eventualmente – il tema delle concessioni”: lo scrivono in una nota Duilio Falvo, segretario responsabile porto di Genova per Uiltrasporti Liguria, e Roberto Gulli, segretario generale Uiltrasporti Liguria.
“Il ragionamento del concentramento economico è una questione più ampia che non va limitato alle concessioni portuali, ma anche al mondo della logistica e dello shipping, che tocca tutti gli attori di una città complessa come Genova. Ormai il mondo terminalistico ha bisogno sempre più di ingenti capitali e le aree in questione non possono perdere valore ma devono acquisire traffici, investimenti, lavoro di qualità. Per la Uiltrasporti è evidente: il transito di merci esprime un valore economico e sociale più elevato rispetto al traffico passeggeri che, in realtà, ha già una sua collocazione precisa. Quindi, senza nessun preconcetto, siamo davanti a una situazione che va valutata con molta attenzione perché ci sono 240 posti di lavoro in gioco, quelli dei lavoratori del terminal Sech e della Culmv. Come sindacato non possiamo permetterci di perdere la flessibilità che, trasversalmente al porto di Genova, la Compagnia unica offre e che non può essere surclassata da un’operazione di fusione a freddo. Non intendiamo porre blocchi preventivi ad un percorso che, se portasse maggior traffico per il Sech, sarebbe solo un bene per tutti. Noi siamo per chi porta traffici: chi vuole le aree portuali deve necessariamente portare lavoro di qualità, non possedere spazi”.