Genova – “Il PNRR non si conclude il 30 aprile, ma proseguirà perché la vera sfida è attuarlo. Dicono che io non sto dando abbastanza attenzione ai porti e al trasporto marittimo? Rispondo citando le parole del premier Mario Draghi: contano i fatti ed è su questi che il mio ministero verrà giudicato”.
E’ la premessa con cui Enrico Giovannini, ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili (MIMS), apre il suo intervento al webinar organizzato da Assarmatori con Conftrasporto e Confcommercio-Imprese per l’Italia, dal titolo “Lavoro marittimo e investimenti nello scenario post Covid: Shipping, un motore per la ripresa e per il lavoro”.
“Posso solo dirvi che nelle prossime ore incontrerò i presidenti di Ram e dell’Autorità di regolazione dei trasporti, a breve parteciperò alla Conferenza nazionale dei presidenti delle Autorità di Sistema Portuale. E mi sono già confrontato con il comandante generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, discutendo su un serie di idee e progetti che riguardano tutto il sistema di supporto ai porti e all’area di competenza del nostro Paese in un’ottica di collaborazione totale”
Resilienza del settore marittimo. “Gli elementi di criticità che il presidente di Assarmatori, Stefano Messina, ha richiamato sul mondo delle crociere e dei traghetti sono presenti al ministero. La resilienza del settore deve essere vista in una prospettiva di rilancio. Ieri, si è insediata la Commissione che, insieme ai ministeri del Turismo e della Salute, lavorerà per preparare la stagione estiva in un’ottica di trasporti Covid free. Commissione che cercherà di analizzare in che modo tutte le modalità di trasporto si potranno integrare. Per farlo, useremo le buone pratiche che il settore cruise ha sviluppato”.
Sostegni ai porti. “Il governo sta preparando il decreto che prevede un nuovo scostamento di bilancio, tuttavia premetto che se questi interventi fossero solo di protezione non andremmo lontani. Qui che interviene il Pnrr e il suo ruolo strategico: rispetto alla precedente versione, stiamo lavorando con il ministero della Transizione ecologica proprio sul tema dei porti. Oltre agli interventi previsti per la connessione dei porti e dei sistemi infrastrutturali di trasporto, in primis nel Sud: dove verranno investiti il 47% dei 48 miliardi di competenza del ministero. Ma se andiamo a guardare le risorse aggiuntive contenute nel Next Generation EU, la percentuale sale al 58%. Nel contempo, con il ministero del Sud, stiamo collaborando per le ZES con l’obiettivo di rafforzare gli investimenti su aree strategiche per il Paese, il Mezzogiorno e per l’intera connessione dei porti”
Cold ironing. “Abbiamo avviato interlocuzioni importanti con il ministro dell’Innovazione e Digitalizzazione per incentivare gli investimenti necessari ad aumentare l’efficienza degli snodi infrastrutturali, di riflesso anche in ambito portuale. Stiamo anche valutando come gli interventi di cold ironig devono essere distribuiti. Investimenti che non dovranno essere elargiti a pioggia ma concentrati su quei porti che possono ospitare navi pronte a ricevere elettricità dalle banchine. Sappiamo che su questo punto c’è anche un tema tariffario significativo. Tema che sarà al centro del neonata Comitato per la Transizone ecologica che riusnisce anche il mio ministero”.
Investimenti privati. “La seconda Commissione che presto si insedierà al ministero sarà dedicata ai nuovi strumenti di finanza per le infrastrutture sostenibili. Strumento che dovrebbero aiutare a velocizzare i processi che verranno innescati dal PNRR e incentivare gli investimenti dei privati”