All’inizio di ottobre le nuove commesse degli armatori greci ammontavano a 317 navi, circa il 41% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente
Atene – Gli ordini per la costruzione di nuove navi conferiti dagli armatori greci sono aumentati del 40-50% negli ultimi 12 mesi, nonostante la notevole incertezza causata dalla vaghezza della legislazione volta a sostenere la decarbonizzazione del trasporto marittimo.
Secondo la Naftiliaki Greek Shipping Review, all’inizio di ottobre le nuove commesse degli armatori greci ammontavano a 317 navi, circa il 41% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

In termini di categorie, le navi cisterna dominano i nuovi ordini della Grecia, seguite dalle portarinfuse. Un rapporto redatto per conto di Nautiliaki dal broker marittimo greco Xclusive Shipbrokers mostra, da parte sua, che gli ordini di nuove navi per compagnie con interessi greci hanno raggiunto quota 359, un aumento del 53% rispetto allo scorso anno.
Oggi gli armatori greci possiedono circa il 25% delle navi cisterna in ordine in tutto il mondo, l’11% delle navi portarinfuse, il 15% delle navi che trasportano gas naturale e il 5% delle portacontainer.
Gli armatori cinesi sono quelli che hanno piazzato il maggior numero di ordini su scala mondiale, 554 secondo Xclusiv, davanti ai colleghi giapponesi che ne hanno piazzati 496. Gli armatori greci sono al terzo posto.
Gli analisti di Naftiliaki hanno contattato 66 aziende, che si dice abbiano effettuato ordini per nuove navi negli ultimi 12 mesi. Di queste hanno risposto 54, e 51 hanno riferito di aver effettuato ordini, due in più rispetto al corrispondente periodo del 2022.
Le 51 compagnie che hanno confermato commesse hanno un portafoglio ordini complessivo in termini di stazza lorda di poco superiore a 26,42 milioni di tonnellate: l’orderbook comprende 122 navi cisterna per 12,77 milioni tonnellate di stazza, 80 bulker da poco meno di 5,9 milioni di tonnellate, 48 gas carrier per 4,48 milioni di tonnellate, 15 navi per il trasporto di Gpl per 619.420 tonnellate, 44 navi portacontainer per 2,57 milioni di tonnellate e altre otto tipologie di navi per un totale di 100.200 tonnellate, ovvero sei car-carrier, un rimorchiatore e un traghetto.
Il solo gruppo Maran Gas e Maran Tankers, società della galassia Angelikousis, sotto la guida di Maria Angelikousis, ha ordinato 21 navi in Cina e Corea del Sud.

Il business in Corea del Sud
Gli armatori greci continuano a essere molto attivi nel rinnovare la propria flotta, che attualmente rappresenta circa il 19% del portafoglio ordini della Corea del Sud. La Grecia, in Corea, occupa il primo posto. Ciò vale sia per numero di navi che per valore totale, con 124 navi ordinate e un valore totale di 18,99 miliardi di dollari. Diversa è la classifica se si prendono i singoli clienti dei cantieri. Con ordini per 29 navi alimentate a Gnl, Nyk Line è il maggiore cliente dei cantieri navali sudcoreani, ma in termini di volume è superata da Cma Cgm, che ha contratti per 38 navi portacontainer. La maggior parte delle navi ordinate sono dotate di motori dual-fuel nel tentativo di soddisfare gli ultimi obiettivi fissati dall’Imo.
Le portacontainer sono la tipologia più ordinata in Corea del Sud, con un totale di 263 unità, seguite dalle navi metaniere con 249 navi. Le petroliere sono al terzo posto con un totale di 135 navi, le metaniere occupano al quarto posto con 67 navi. Le navi metaniere rappresentano il settore di maggior valore in termini di ordini, per un valore di 34,2 miliardi di dollari.