Milano – Hapag-Lloyd ha inferto un duro colpo agli spedizionieri statunitensi di soia e di altri prodotti agricoli con la decisione di sospendere il trasporto dal Nord America per il prossimo futuro in risposta agli attuali squilibri nel mercato dei container a livello globale.
A denunciarlo nei giorni scorsi, è stata la “Specialty Soya and Grains Alliance” (SSGA), la principale alleanza commerciale di aziende statunitensi che operano nella produzione, lavorazione e spedizione di soia e cereali speciali in tutto il mondo. SSGA ha segnalato che la sospensione gli è stata comunicata dalle aziende di spedizioni. Decisione, quella di Hapag Lloyd, che arriva in un momento molto critico, immediatamente dopo il raccolto quando le esportazioni si intensificano. La preoccupazione di SSGA è che ora altri vettori possano seguire l’esempio della compagnia tedesca, iniziando a cancellare o ridurre le prenotazioni di carichi in export su container in un momento tanto difficile per l’industria agricola a stelle e strisce.
La sospensione delle esportazioni è stata determinata dalla necessità per la compagnia tedesca di riportare i suoi contenitori ai centri di produzione asiatici il più rapidamente possibile per gestire le crescenti importazioni di beni di consumo di valore, più elevato rispetto alla soia e altri prodotti agricoli, in arrivo negli Stati Uniti. L’elevata domanda di beni di consumo di valore importati negli States ha fatto schizzare verso l’alto i prezzi delle spedizioni, visto che alcuni vettori, non solo Hapag Lloyd, preferiscono rispedire i container vuoti immediatamente in Asia per una consegna più rapida dei pieni in USA.
Sebbene la maggior parte delle esportazioni di soia venga trasportata su navi alla rinfusa, SSGA fa notare che i container sono necessari per rifornire i mercati secondari che accettano volumi minori. Secondo la società di analisi Panjiva, Hapag-Lloyd ha trasportato oltre 17.000 Teu di soia USA tra ottobre 2019 e settembre 2020. La maggior parte verso Giappone, Indonesia, Malesia, Taiwan, Hong Kong e Corea del Sud. I dati del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti mostrano che, nel 2019, il 9% delle spedizioni di cereali USA sono state spostate via mare su container. La SSGA ha avvertito che il problema potrebbe causare “gravi disagi all’intera comunità agricola statunitense”.
Secondo l’Agricultural Transportation Coalition (ATC), la principale voce negli USA degli esportatori agricoli, “il problema non sta danneggiando solo aziende che operano nel settore dei cereali, ma anche quelle dei comparti della resina o prodotti forestali. Tutte hanno dovuto affrontare restrizioni all’esportazione da altre compagnie di linea, ma nessuno ha preso una decisione formale come quella di Hapag Lloyd”, ha affermato ATC. In un recente studio realizzato in tandem con la società hi-tech TradeLanes, ATCA ha inoltre dimostrato che gli esportatori statunitensi stiano riscontrando ulteriori problemi con i cambiamenti nelle date di “prima restituzione dei container”.
Un sondaggio condotto su 283 spedizionieri ha rilevato che il 35% degli intervistati ha subito modifiche da parte delle compagnie di navigazione nella data di arrivo dei container. Più di tre quarti (78%) ha dichiarato che almeno il 5% delle loro spedizioni ha registrato costi aggiuntivi a causa dei cambiamenti sulle prenotazioni: dalle spese di “controstallia”, cioè il tempo superiore a quello stabilito dal contratto con l’armatore che il noleggiatore impiega per portare a termine le operazioni di carico e scarico di una nave, fino alle spese più ingenti delle partenze mancate. A cascata hanno subito danni anche i trasportatori con i magazzini che sono rimasti pieni di merce.
“I costi e le interruzioni sul trasporto dei container stanno erodendo i margini delle aziende”, ha denunciato Peter Friedman, direttore esecutivo di ATC. Il quale ha espresso una preoccupazione: “Gli importatori asiatici potrebbero passare ad altre fonti di approvvigionamento se il problema persistesse. E i segnali ci sono tutti: alcune previsioni vedono che il forte flusso di importazioni containerizzate negli Stati Uniti continuerà fino al Capodanno cinese, a febbraio, il che lascia presagire che la carenza di container per le esportazioni potrebbe durare molto a lungo”.