Logistica Porti

“Il virus viaggia nell’aria”: possibili ripercussioni sulla catena logistica

Roma – Le ultimi indicazioni sul contagio da Covid-19 potrebbero essere destinate a modificare irrimediabilmente le condizioni di lavoro e le modalità di prevenzione nel settore marittimo-logistico. Soprattutto in termini di protezioni personali e distanze di sicurezza tra una persona e l’altra.

Non solo goccioline di tosse e starnuti: il Coronavirus viaggia infatti nell’aria anche con il semplice respiro. Il virus SarsCov2 è stato trovato in campioni d’aria raccolti a oltre 1,8 metri distanza tra due pazienti. Lo scrive l‘Accademia Nazionale delle Scienze degli Stati Uniti in una lettera al capo delle politiche scientifiche della Casa Bianca, inserendosi in un dibattito che va avanti da tempo (leggi qui lo studio Usa). I risultati della ricerca sono al vaglio della comunità scientifica internazionale. “Il fatto che il virus percorra quella distanza sospeso in aria non significa che conservi la sua aggressività”, fanno notare più fonti.

Nuove misure di prevenzione a livello globale (guarda il servizio della CNN).
Come già annunciato due giorni fa nel corso della consueta conferenza stampa di Ginevra, un gruppo di consulenti dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sta valutando se sia il caso di estendere l’uso di mascherine a livello di comunità. Il gruppo guidato da David Heymann, ex direttore dell’organismo, valuterà le evidenze scientifiche sul fatto che il  virus possa “volare” nell’aria oltre a quanto si pensasse in precedenza. Un nuovo studio del Mit, negli Stati Uniti, suggerisce ad esempio che la tosse può diffondersi fino a 6 metri e lo starnuto fino a 8 metri.  Heymann ha dichiarato alla Bbc News, come già sottolineato mercoledì dai vertici dell’Oms, che le nuove prove scientifiche potrebbero portare a un cambiamento nei consigli sull’uso delle mascherine fra la popolazione: «L’Oms sta riaprendo la discussione, esaminando le nuove prove per vedere se ci debba essere un cambiamento nel modo in cui consigliarne l’impiego». Attualmente le indicazioni Oms dicono che solo le persone malate e mostrano sintomi dovrebbero indossare mascherine, oltre al personale sanitario e a chi si prende cura dei pazienti.