Venezia – La “tardiva ed errata” attivazione delle procedure di emergenza per l’avaria al timone della Msc Opera è stata la principale causa dell’incidente avvenuto il 2 giugno 2019 nel Canale della Giudecca a Venezia. In quella circostanza la nave crociera urtò la banchina di San Basilio travolgendo anche un altro mezzo navale.
È questa la principale conclusione a cui sono arrivati i consulenti tecnici della Procura della Repubblica di Venezia, nella relazione depositata nei giorni scorsi dopo quasi nove mesi dall’avvio dell’atto irripetibile sull’incidente; entro l’inizio di maggio sono attese le conclusioni dei consulenti della difesa e della parte offesa. La relazione è sottoscritta dall’ammiraglio Francesco Carpinteri, dal capitano di vascello Domenico Guadalupi e dal tenente di vascello Gabriele Lunazzi Gorizza. Tra le altre conclusioni, figurerebbe che i due piloti del porto quando salirono a bordo non furono informati dell’allarme segnalato dalla sala macchine, mentre i comandanti dei rimorchiatori avrebbero fatto ciò che potevano.
(nella foto: la Msc Opera a Civitavecchia)