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Le Isole Marshall: “I governi consentano la libera circolazione dei marittimi”

Londra – La Repubblica delle Isole Marshall (RMI), uno dei più grandi registri marittimi del mondo, con oltre 4.700 navi e quasi 100.000 marittimi che prestano servizio su navi battenti la propria bandiera, incoraggia i Paesi a “riconoscere e proteggere i marittimi come operatori di trasporto chiave quando si introducono restrizioni a causa del Coronavirus“.

“Durante i periodi di crisi, i marittimi svolgono un ruolo essenziale nel far circolare non solo cibo e beni materiali, ma anche carburante, medicine, attrezzature e forniture vitali nei luoghi bisognosi”.

“Mentre ci sono elenchi di precauzioni da prendere per evitare di contrarre il Covid-19 e c’è considerazione per coloro che ne soffrono o sono in quarantena, c’è poca attenzione rispetto ai marittimi che mantengono in movimento i trasporti globali”, si legge in un documento ufficiale.

“Molti Paesi hanno imposto divieti di viaggio e restrizioni ai cambi di equipaggio nel tentativo di contenere la diffusione di Covid-19. La conseguenza imprevista di questi divieti di viaggio è il divieto del cambiamento degli equipaggi delle navi. Molte persone non possono tornare a casa dalle loro famiglie. Il registro RMI ha ricevuto una serie di denunce da parte di operatori e singoli marittimi che affermano che l’impossibilità del rimpatrio sta aumentando il loro stress emotivo e influendo negativamente sul loro benessere. I marittimi già normalmente trascorrono molti mesi lontano dalle loro famiglie. A causa di questa pandemia, le riunioni con le famiglie sono state ulteriormente ritardate”.

“Mentre l’industria marittima, per necessità, è stata costretta ad accettare l’estensione degli accordi e dei contratti di lavoro dei marittimi, tali misure possono influire sul trattamento equo e sui diritti dei marittimi, nonché potenzialmente compromettere il commercio. La complessità tecnica delle navi e degli ambienti pericolosi in cui operano richiedono la professionalità degli ufficiali e dell’equipaggio per garantire la sicurezza della nave, del suo carico e dei marittimi a bordo. Un servizio prolungato a bordo, unito allo stress da Covid-19 e ai suoi effetti sui marittimi e sulle loro famiglie a casa, può compromettere la sicurezza a bordo. La capacità di pianificare e realizzare un cambio di equipaggio è essenziale per mantenere la continuità del trasporto. La salute e la sicurezza dei marittimi devono rimanere una priorità assoluta”.

“A nome di tutti i marittimi al servizio della comunità internazionale, il registro RMI esorta i governi a riconoscere il contributo dei marittimi a mantenere aperte le catene di approvvigionamento vitali e a elaborare piani per consentire loro di imbarcarsi su una nave designata e di essere rimpatriati al termine dei loro contratti”.

“A tal fine, il registro RMI approva pienamente la circolare n. 4224, rilasciata dal segretario generale dell’Organizzazione marittima internazionale, nonché la posizione assunta dal governo del Regno Unito che designa i marittimi come lavoratori chiave del trasporto. Il registro RMI è pronto ad avviare un dialogo attivo con tutte le parti interessate per alleviare la difficile situazione della gente di mare durante questa pandemia”.