Livorno – L’inchiesta che ha portato al rinvio a giudizio i vertici del porto di Livorno, ha scatenato un’altra guerra legale che ora si sta allargando a tutto il sistema delle concessioni dello scalo toscano.
ShipMag ha potuto visionare il documento che poco meno di un mese fa il gruppo Spinelli ha inviato. Si tratta di una dura lettera, firmata dallo studio legale Gerbi-Massa, che prende spunto dall’inchiesta della magistratura e dall’indagine attuale relativa ai “permessi” trimestrali sulle banchine livornesi.
Spinelli attacca Terminal Darsena Toscana e l’Authority, ma non è solo con la storia del porto che l’operatore genovese vuole fare i conti.
Nel 2001 – lamenta Spinelli – era stata concessa una proroga di dieci anni della concessione al terminal gestito da Gip, la società del competitor Giulio Schenone e dei fondi Infravia e Infracapital, oggi protagonisti di un’operazione di una contestata fusione nel porto di Genova con il matrimonio tra Psa-Sech.
A Livorno Tdt avrebbe ottenuto altri anni “senza pubblicazione della domanda e quindi senza possibilità stessa di alcuna procedura trasparente di evidenza pubblica” è scritto nelle tre pagine inviate al presidente dei porti dell’Alto Tirreno Stefano Corsini.

Spinelli chiede così che “la concessione e la proroga (se disposta) dovrebbero essere annullate d’ufficio, come è ancora possibile (e si ritiene sia doveroso) tenuto conto che si tratta di atti che continuano a produrre effetti”. L’attacco è duro perché Spinelli chiede che venga esercitata “l’autotutela” da parte dell’Authority. Non solo: l’operatore genovese vuole avere “conferma che la concessione” di Tdt “non è stata ulteriormente prorogata e che non potrà esserlo…se non conformemente a diritto con una proceduta competitiva aperta di evidenza pubblica”.
Non c’è solo l’aspetto specifico della concessione di Terminal Darsena Toscana: dopo l’inchiesta della magistratura e il rinvio a giudizio, adesso è partita la guerra di carte bollate tra operatori.
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