Crociere Interviste

Martinoli: “Così Silversea conquisterà nel 2024 un terzo del mercato globale delle crociere extra-lusso”

“Negli ultimi anni abbiamo puntato forte sulle navi da spedizione: Silver Origin, Silver Wind, Silver Explorer e Silver Cloud

Il fenomeno è ormai acclarato: la costante crescita, all’interno del business delle crociere, del segmento lusso. Il numero di passeggeri disposti a pagare (parecchio) di più per viaggiare su una nave esclusiva è in netto aumento. Non è un caso che Gianluigi Aponte, dopo gli ottimi risultati ottenuti con la formula Msc Yacht Club, abbia scommesso pesantemente sul settore con il lancio del marchio Explora Journeys.

In questa prestigiosa e molto redditizia nicchia di mercato, a giocare una partita da numero uno è la Silversea fondata da Manfredi Lefebvre d’Ovidio e dal luglio 2020 controllata al 100% da Royal Caribbean Group. Del boom delle crociere di lusso e dei programmi di Silversea parla con Shipmag l’amministratore delegato, Roberto Martinoli, genovese, classe 1952, menzionato lo scorso anno da The Australian tra le 50 persone più influenti dell’industria mondiale dei viaggi.

Martinoli, come procede il piano di sviluppo di Silversea?

“Bene, senza soste. Negli ultimi anni abbiamo puntato forte sulle navi da spedizione: Silver Origin, Silver Wind, Silver Explorer e Silver Cloud. Tutte progettate per offrire un’atmosfera di convivialità ed eleganza informale, ma destinate a crociere verso destinazioni esotiche e non scontate, come l’Antartide, il Grande Nord, l’Australia. Il nuovo target sono i baby boomer: per loro abbiamo più di 900 destinazioni nel mondo. Non solo: stiamo riscontrando un’elevata domanda per viaggi prolungati”.

Quanto avete investito con le ultime quattro navi?

“Oltre 1 miliardo di dollari. Dal fallimento della Crystal Cruises abbiamo rilevato la Crystal Endeavor, ribattezzata Silver Endeavor, per 275 milioni di dollari. Ma non è finita. Siamo arrivati a 11 unità. Ne dismetteremo una e nei prossimi due anni ne acquisiamo altre due nuove extralusso, Silver Nova e Silver Ray che aprono la strada a una nuova classe esclusiva nel nostro settore, per un totale di 12 navi in flotta. Sarà rafforzato l’impegno dell’azienda nell’adozione di tecnologie sostenibili. Una delle peculiarità sarà la presenza di numerose esperienze tailor made, itinerari immersivi e 25 maiden call per ispirare quei viaggiatori costantemente in cerca di qualcosa di unico”.

Avete già presentato la programmazione per la stagione 2024-2025. Cosa prevede?

“Un catalogo imponente che comprenderà 341 nuove partenze con ben 695 destinazioni distribuite in 120 Paesi, il tutto disponibile da marzo 2024 a maggio 2025. Il portfolio di Silversea arriva così a oltre 900 destinazioni, si tratta dell’offerta più ampia della storia di questa compagnia. Una delle novità sarà proprio l’inaugurazione di Silver Ray”.

Quali sono i vostri obiettivi?

“Arrivare al 30% delle mercato delle crociere di lusso nel 2024, con un aumento del 60% della nostra capacità rispetto al 2020. Un viaggiatore su tre che sceglie la crociera extralusso verrà con noi”.

Tutti gli indicatori mostrano potenziali di crescita importanti per il lusso.

“E’ vero, lo spazio di crescita è enorme. Pur mantenendo gli ovvi criteri di esclusività che caratterizzano il settore, il prodotto crociera extralusso è molto interessante. Intercetta la crescente domanda di viaggi esperienziali. Anche se restiamo una nicchia, seppur importante e redditizia: a fronte di colossi da 7.500 passeggeri, la nostra nave più grande ne ospita al massimo 600”.

Le crociere generaliste, quelle di Costa, Carnival e Royal Caribbean sono in declino?

“Non direi. C’è stato il covid, ora la guerra: è naturale che il comparto ne risenta. Ma le grosse navi rappresentano ancora, e lo saranno anche in futuro, un’ottima soluzione per vacanze multigenerazionali. Magari il segmento mass market sarà razionalizzato, eliminando tutta una serie di servizi che in realtà non generano ricavi, cercando di rimanere attrattivi per quel tipo di pubblico”.

Da dove vengono i vostri passeggeri?

“Metà dagli Stati Uniti, poi, nell’ordine, Gran Bretagna, Australia ed Europa”.

E la Cina?

“In questo momento i cinesi sono scomparsi. Peccato, perché c’è stato un momento in cui la Cina era il secondo mercato per l’expedition”.

Quali mete prediligevano?

“Niente Caraibi, Maldive o Polinesia: non amano sole e spiaggia. I cinesi vanno pazzi per Antartide e fiordi”.

Nonostante le difficoltà finanziarie attraversate dai grandi gruppi, come sono i vostri rapporti con l’azionista?

“Ottimi. Silversea è uno dei cinque marchi di crociere di proprietà della compagnia globale Royal Caribbean Group. In questi anni difficili l’azionista non ha mai fatto mancare il proprio sostegno incondizionato, supportando tutte le nostre necessità finanziarie. Siamo stati fortunati”.