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Emissioni zero nel trasporto marittimo? Per Kpmg l’obiettivo è solo un’illusione

“Se vogliamo davvero fare passi da gigante verso l’obiettivo zero al ritmo necessario, garantendo al tempo stesso un approvvigionamento energetico stabile, è necessaria una concentrazione molto maggiore

Londra – Secondo la società di consulenza Kpmg i settori dell’aviazione e della navigazione potrebbero non raggiungere gli obiettivi netti zero “a causa della lentezza delle transizioni pianificate verso le nuove tecnologie”.

Il Net Zero Readiness Report 2023 dell’azienda lancia un avvertimento particolare per le aziende attive nel settore dei trasporti, che “devono ancora trovare soluzioni rapide ai problemi delle emissioni”. 

Mike Hayes, responsabile globale del cambiamento climatico e della decarbonizzazione di Kpmg International, ha spiegato che “i governi, le aziende e la società dovrebbero continuare a perseguire azioni per affrontare il cambiamento climatico. Sono prevedibili ulteriori divisioni, ma se vogliamo davvero fare passi da gigante verso l’obiettivo zero al ritmo necessario, garantendo al tempo stesso un approvvigionamento energetico stabile, è necessaria una concentrazione molto maggiore”.

In particolare, il rapporto individua la disponibilità di combustibili sostenibili come un’area di preoccupazione per la transizione verso un’industria dei trasporti e della logistica più sostenibile.

Kpmg ha descritto l’obiettivo dell’Organizzazione per l’aviazione civile internazionale (ICAO) di far sì che i carburanti sostenibili per l’aviazione (Saf) rappresentino il 65% della decarbonizzazione entro il 2050 come “già oggi a rischio” sulla base di un’analisi dei piani di produzione Saf del settore energetico.

Sebbene il rapporto affermi che spostare l’industria verso l’utilizzo esclusivo del Saf sia tecnicamente fattibile, Malcolm Ramsay, responsabile globale dell’aviazione presso Kpmg a Singapore, ha affermato che “sembra un compito eccezionalmente difficile da portare a termine”, a causa della necessità di enormi aumenti della produzione.

Anche se il rapporto sottolinea che “l’uso di mezzi alimentati a batteria può svolgere un ruolo primario nella transizione verso le emissioni zero”, aggiunge che “i mezzi sarebbero adatti solo per i viaggi a corto raggio sia nel settore marittimo che in quello aeronautico, il che significa che devono essere sviluppati carburanti alternativi, e velocemente”.

Guardando al settore marittimo, il rapporto evidenzia ulteriori difficoltà nel realizzare questo cambiamento: “Ci vorranno diversi decenni prima che il trasporto marittimo passi ai combustibili a basso contenuto di carbonio perché le navi sono concepite generalmente per restare in servizio per 20-30 anni e spesso non possono essere riammodernate”.

Una preoccupazione simile è stata evidenziata anche per quanto riguarda la transizione verso nuovi mezzi nel settore dell’aviazione, con gli aerei in costruzione che probabilmente saranno ancora in uso per i prossimi due decenni.

Tuttavia, nonostante queste preoccupazioni, Kpmg ha anche evidenziato alcune delle azioni positive già intraprese dalle industrie, tra cui la tecnologia che consiglia ai piloti di aerei la rotta e l’altitudine migliori a cui volare per evitare la formazione di scie e il lavoro dell’Organizzazione marittima internazionale per ridurre l’inquinamento atmosferico costiero dovuto allo zolfo presente nell’olio combustibile, che “potrebbe fornire un modello per la riduzione di altri tipi di emissioni su scala globale”.