La competitività e la capacità dei porti di creare occupazione è legata a doppio filo agli investimenti in tecnologia e sostenibilità. Ma a che punto siamo? Il 27 Ottobre online il nuovo focus targato ShipMag, per capire le direzioni prese dal mondo del mare.
Genova – Idrogeno verde, elettrificazione, rigassificatori. Ma anche sdoganamento digitale, impianti fotovoltaici, rinnovamento delle strutture. I porti italiani e il sistema marittimo italiano guardano al futuro con un profondo sistema di rinnovamento, che fa della tecnologia un pilastro per una crescita sostenibile. Ma le incertezze del momento e i problemi congiunturali rischiano di mettere più di un punto di domanda su progetti di ampio respiro. Per capire meglio dove stia andando il mondo portuale italiano, il 27 Ottobre prossimo sarà online il nuovo focus di ShipMag, dal titolo “Porti, terminal e tecnologie”, un viaggio interattivo nelle eccellenze della portualità italiana attraverso le voci di protagonisti, aziende, Autorità.
Tra i protagonisti della nuova uscita, il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale, Mario Sommariva, per tracciare la rotta intrapresa dai porti della Spezia e di Marina di Carrara sui sistemi tecnologici per la mitigazione dell’impatto ambientale del traffico container. Progetti che riguardano necessariamente la sfera anche digitale, di cui parleranno in maniera approfondita Luca Abatello e Alexio Picco, entrambi a capo di Circle Group, azienda ligure tra le più attive per la digitalizzazione del sistema portuale nazionale.
Tecnologia presente anche nei terminal gestiti da FHP, Tarros e PSA, che da Monfalcone a Livorno, da Genova a Cagliari, lavorano su grandi quote di traffico merci, e che quindi possono analizzare in maniera dettagliata tutti gli aspetti del mercato in questo settore. E non ultime, le compagnie portuali. Perché la tecnologia e il digitale sono sfide e investimenti, ma rappresentano anche un rischio per il mondo del lavoro. Affinché questo non si traduca in uno scontro tra uomo e macchina, ma anzi in un’opportunità per la riconfigurazione delle figure professionali, andremo a indagare quali siano i piani istituzionali e delle compagnie per la formazione, per il riposizionamento dei lavoratori, per l’inserimento di nuovi alfabeti anche sopra alle banchine di tutta Italia.
Leonardo Parigi