Roma – “Il ministero non vorrebbe intervenire con un singolo emendamento, ma con una proposta più completa e organica che possa risolvere le problematiche che gli stakeholder e le autorità portuali ci hanno proposto nei vari incontri”. Roberto Traversi, il sottosegretario ai Trasporti lo aveva dichiarato qualche giorno fa al Secolo XIX.
Il riferimento era alla visita a Roma dei vertici del gruppo Psa (Oltre a Gilberto Danesi era presente anche David Yang, numero uno in Europa del colosso dei terminal) e del gruppo Sech, con il regista dell’operazione di fusione tra i due terminal Giulio Schenone.
Il ministero stoppa così i tentativi di cambiare la legge portuale: numerosi erano stati glie emendamenti per cancellare l’articolo che avrebbe permesso senza patemi la fusione tra le due aziende genovesi.
Attualmente infatti la legge vieta che una stessa azienda detenga una concessione per al stessa tipologia di merce, in un porto.
I tentativi dei due gruppi di trovare una sponda romana sono andati per ora a vuoto, ma Paolo Emilio Signorini, presidente del porto di Genova, rimane convinto delle necessità di dare il via libera alla fusione entro la fine di questo mese.
Contro la fusione tra Psa e Sech si sono schierati alcuni operatori genovesi (Spinelli in testa), il colosso dello shipping Msc e sono state registrate anche le perplessità dei sindacati.