“Ci vuole un direttore perché sono tutti degli strumenti ma nessuno strumento, se lo lasci suonare per conto suo, riesce a fare una sinfonia”
Verona – “Serve pianificazione, non ci può essere anarchia nei trasporti: le principali direttive e linee logistiche devono essere al servizio del Paese e lo Stato deve poter decidere e incanalare gli investimenti del privato. Ma vanno anche stimolati questi investimenti: se ci mettiamo tre anni a fare un dragaggio di un porto a causa della macchina burocratica, nessuno viene a investire nel nostro Paese”. Lo ha detto Edoardo Rixi, viceministro dei Trasporti, intervenendo al Let Expo in corso a Verona.
“I porti italiani – ha aggiunto Rixi – sono come un’orchestra, ma ci vuole un direttore perché sono tutti degli strumenti ma nessuno strumento, se lo lasci suonare per conto suo, riesce a fare una sinfonia. Bisogna avere un coordinamento generale che valorizzi le differenze. Abbiamo porti con vocazioni diverse, bisogna fare in modo, per esempio, che le ferrovie entrino nei porti e occorre fare in modo di sostenere la capacità merci sulle due dorsali oltre a collegare trasporto ferroviario a quello aereo”.