Genova – Sandro Scarrone, Presidente CETENA: quanto è importante oggi la ricerca nel settore marittimo in questo momento storico di difficoltà col Covid?
“CETENA si occupa di ricerca e innovazione applicate in tutti gli aspetti del settore navale; negli ultimi anni e in questo momento storico di difficoltà, hanno assunto sempre maggiore importanza le attività di ricercanei settori ad alta tecnologia, sia per quanto riguarda la digitalizzazione sia per quanto riguarda gli aspetti di sostenibilità ambientale. Sul versante della digitalizzazione, CETENA sta affrontando le tematiche relative al digital twin e all’applicazione delle tecnologie di realtà virtuale ed aumentata, non solo per il settore navale, ma per tutte le infrastrutture strategiche. Come ben noto, CETENA ha dato un contributo importante per la costruzione del Ponte di Genova – San Giorgio; un apposito sistema di monitoraggio è stato sviluppato da Cetena e costituisce un sistema integrato, concepito con le seguenti principali finalità: controllo e supervisione degli impianti tecnologici a servizio dell’infrastrutture monitoraggio e raccolta dati per la comprensione dei fenomeni legati all’evoluzione nel tempo dell’infrastruttura stessa. Il sistema è stato concepito per tenere sotto controllo in tempo reale le sollecitazioni e le deformazioni della struttura, allo scopo di verificare che il suo comportamento sia conforme e corrisponda a quello del Progetto. Abbiamo applicato all’infrastruttura tutto il know-how che abbiamo sviluppato con la ricerca e con vent’anni di esperienza nell’ambito dei sistemi di monitoraggio strutturale a bordo delle navi, in cui vengono appunto tenute sotto controllo sia la struttura che le condizioni al contorno. Ma anche in quest’ambito continuamo a migliorarci attraverso la ricerca; stiamo infatti sviluppando un progetto chiamato CYMON, lanciato nell’ambito del Competence Centre START 4.0 e indirizzato al monitoraggio avanzato di infrastrutture stradali come ponti e viadotti;infatti, grazie ad una rete di sensori e all’ausilio della realtà aumentata é possibile ottimizzare l’attività degli operatori sul campo. Il sistema, interfacciandosi con i visori di realtà aumentata, ha lo scopo di facilitare la ricerca degli elementi che necessitano di intervento e sarà per gli operatori una sorta di navigatore GPS per aiutarli a raggiungere i punti di interesse attraverso le informazioni necessarie legate allo stato dell’infrastruttura, alla posizione dell’operatore e alle possibili interazioni con l’ambiente che lo circonda”.
Quali sono i nuovi filoni su cui puntare?
“Senza dubbio, in generale, gli sforzi vanno verso porti più efficienti e moderni, con l’elettrificazione delle banchine, l’ammodernamento della flotta dei traghetti che oggi ha un’età media di 25/30 anni, lo sviluppo di autostrade del mare per una logistica integrata che aiuterebbe l’Italia a diventare la naturale piattaforma per l’Europa. Quindi dobbiamo ancora ampliare le nostre competenze per non avere più porti spesso di transito ma diventare riferimento per quella parte di lavoro che oggi finisce all’estero. Tutto il filone della tecnologia è quello sul quale dovremo sempre più essere parte attiva; si pensi per esempio alle ultime navi da crociera di Fincantieri che sono sempre più hi tech, rappresentando un punto di riferimento tecnologico a livello europeo e mondiale per il lay-out innovativo, le elevate performance e l’alta qualità di soluzioni tecniche d’avanguardia adottate: dall’automazione ai controlli di bordo, passando per un personale sempre più specializzato, professionisti a tutto tondo che hanno esperienza nella navigazione ma sono anche ottimi specialisti nelle nuove tecnologie. Con il COVID, poi, nuove soluzioni sono state studiate: materiali più facili da pulire, braccialetti Hi-tech per monitorare ed agevolare certe attività a bordo, tipo l’apertura di porte o pagare senza usare banconote… Sono nate soluzioni tecnologiche per supportare gli operatori di bordo durante le attività complesse che devono svolgere in situazioni di emergenzacome ad esempio a seguito di un evento avverso tipo un incendio o una falla; a questo scopo, abbiamo brevettato un tool che si chiama ASSIST, Shipboard Operator Smart Assistant, che supporta gli operatori in modo da far eseguire loro le attività correttamente, coadiuvati da informazioni e suggerimenti, incrementando maggiormente la sicurezza a bordo. La nostra attenzione è anche rivolta verso tutto il campo delle nuove energie, quindi idrogeno ma anche verso il campo eolico, fotovoltaico, biomasse, in linea con le regole sempre più stringenti in materia di tutela dell’ambiente, dettate sia dall’IMO che dalla UE”.
In Qatar avete realizzato una nave virtuale, come nasce l’idea?
“Nell’ambito di una maxi commessa con il Qatar acquisita da Fincantieri, ci è stato chiesto di realizzare in quel paese il più grande centro di addestramento per la Marina Militare Qatarina; un edificio di 2100 metri quadrati, con 115 postazioni per addestrare gli ufficiali e tutto il personale di bordo. Da postazioni single, dove ogni operatore svolge le proprie attività, davanti ad uno schermo indossando un caschettovirtuale , fino alla realizzazione di locali simulati come se fossero locali di bordo, il personale può vivere un’esperienza di training immersivo che accompagna tutto il suo percorso formativo. La suite informatica, interamente sviluppata da CETENA, si chiama MANTA, Multiplayer Advanced Networked Training Architecture. Permette di essere immersi in un ambiente che può rappresentare la plancia di una qualsiasi tipologia di nave, un gommone, un elicottero e svolgere le attività che normalmente vengono svolte a bordo, da solo o in squadra, con diverse condizioni meteo marine, in modo da addestrarsi al meglio allo svolgimento dei propri compiti. Indossando un casco munito di visori ci si immerge in un ambiente virtuale assolutamente realistico, dove ogni addestramento è possible. Al CETENA abbiamo un laboratorio di simulazione virtuale dove ogni giorno i nostri prodotti vengono testati e migliorati grazie anche ai dati provenienti dall’attività di prove a mare che Cetena effettua su tutte le navi di Fincantieri che vengono consegnate; l’importanza del dettaglio è fondamentale, soprattutto quando ospitiamo Comandanti, piloti, ormeggiatori che vogliono trovare, nel nostro simulatore, la possibilità di ricreare le situazioni che normalmente, nella realtà, si trovano ad affrontare; il loro feedback per noi è importantissimo e ci permette di migliorarci sempre nella simulazione di ambienti reali”.
Quali sono i prossimi investimenti in programma?
“Occorre investire nelle nuove tecnologie ed occorre che il Paese incentivi questi investimenti con provvedimenti strutturali e non episodici con contributi a fondo perduto, con sgravi fiscali, sapendo che questi investimenti di oggi daranno frutti importanti domani. In vista dell’entrata in vigore delle nuove normative in materia di contenimento delle emissioni e tutela dell’ambiente, specifiche per le aree portuali, CETENA ha implementato soluzioni per la riduzione dell’inquinamento e l’incremento dell’efficienza energetica anche in ambito portuale. Si tratta dello sviluppo di una metodologia per l’identificazione delle migliori soluzioni green e per l’incremento dell’efficienza energetica nei diversi contesti portuali. Per queste applicazioni l’Azienda è in grado di offrire anche la competenza maturata attraverso lo studio di soluzioni a basso impatto ambientale per armatori del settore mercantile e cruise, in modo da identificare una strategia comune in ambito green, tra porti e società armatrici, a vantaggio di entrambi. Le nuove tecnologie digitali sono già entrate a far parte del mondo della navigazione con risvolti tangibili in materia di sicurezza e rispetto dell’ambiente. Oggi un altro passo in avanti è necessario e pronto per essere messo in campo in ambito portuale: la digitalizzazione. L’estensione di soluzioni digitali già presenti a bordo delle navi cruise, mercantili e yachts anche “a terra”, in corrispondenze delle aree portuali, rappresenta il completamento del processo di innovazione digitale nel mondo marittimo; anche su questo versante CETENA sta investendo per nuove implementazioni nell’ambito del Digital Twin (gemello digitale) dei porti”.
Parliamo di formazione, quali sono i vostri progetti?
“In un contesto industriale sempre più sfidante e globale, il settore della costruzione e cantieristica navale ha rappresentato negli ultimi anni uno degli avamposti dell’innovazione e del progresso tecnologico, in cui la competitività aziendale è legata, ancor più che in altri settori, al livello di competenza e capacità professionale delle singole risorse. Per questo motivo, prevedere un costante e continuo percorso di formazione in aziende operanti nel mondo navale consente, non soltanto di migliorare la capacità di adattamento alle richieste dei clienti, ma di essere in grado di anticipare e guidare le nuove tendenze del mercato in maniera rapida ed efficace. Il training rappresenta quindi la chiave fondamentale per vincere le sfide internazionali, puntando sul trasferimento di knowhow come leva strategica di crescita. In quest’ambito CETENA da diversi anni si pone sul mercato internazionale come partner di diverse realtà che operano nel settore navale, crocieristico e militare, per interpretarne le esigenze formative, definire e realizzare diversi percorsi di training e di Trasferimento di tecnologia (ToT). Quest’ultimo è diventato negli ultimi anni uno strumento di formazione particolarmente efficace, attraverso il quale si concretizza il trasferimento di conoscenze e competenze tra Paesi con diversi sistemi industriali, garantendo una veloce crescita professionale e un significativo accrescimento tecnologico. I sistemi dedicati alla formazione sono stati realizzati sulla base di un approccio al training innovativo, in cui chi apprende ha la possibilità di vivere in prima persona un’esperienza virtuale che riproduce fedelmente il mondo reale. In questo modo è possibile sia il conseguimento di standard formativi di altissimo livello in tempi ridotti, sia la riduzione di errori umani una volta completati i vari percorsi formativi, con un notevole risparmio economico nell’addestramento”