Milano – L’armatore Dht Holdings ha reso noto di avere risparmiato 14,6 milioni di dollari in bunker da quando ha installato scrubber su 12 delle sue navi per conformarsi alla normativa IMO 2020: altri sei retrofit stanno però subendo ritardi di una lunghezza incerta a causa dell’impatto del coronavirus sui cantieri navali cinesi.
L’armatore, attivo nel settore Vlcc, ha installato scrubber su 12 delle sue navi e i suoi risultati finanziari annuali hanno rivelato che fino a quel momento aveva realizzato 15 bunkeraggi di combustibile ad alto contenuto di zolfo (Hfo) risparmiando 14,6 milioni rispetto all’acquisto dell’equivalente in combustibile a bassissimo tenore di zolfo. Lo spread medio tra il prezzo Hfo e Vlsfo per i 15 bunkeraggi è stato pari a 306 dollari per tonnellata. Alla data del 31 dicembre 2019 la società aveva pagato 47,7 milioni di dollari per l’installazione di sistemi di depurazione dei gas di scarico. L’armatore, in sostanza, ha già recuperato il 31% del capitale investito sugli scrubber. Ogni retrofit ha richiesto in media una permanenza di 37,2 giorni in cantiere.
Tuttavia, altre sei installazioni di scrubber pianificate che avevano già accumulato ritardi non precisati nel quarto trimestre del 2019, ora affrontano ulteriori ritardi dovuti all’impatto del coronavirus sui cantieri navali cinesi. “In questo momento, i cantieri navali non sono in grado di ultimare nemmeno il lavoro programmato. Semplicemente, non sanno quando la loro intera forza lavoro sarà in grado di tornare in cantiere”, ha detto l’armatore. Per quanto tempo rimarrà ritardato il retrofit è peraltro poco chiaro. “Stiamo dialogando continuamente con il nostro cantiere e lo faremo sicuramente nel miglior modo possibile”.