Primo Piano

SeaInt: blank sailings a quota 435. Ma il tonfo del greggio fa più paura del Covid 19

Milano – La curva recessiva del traffico container continua ad aumentare. Ora siamo a quota 435 blank sailings già programmati sui servizi di linea, equivalenti ad un calo della domanda pari a 7 milioni di Teu. E’ quanto riporta il bollettino settimanale di Sea-Intelligence, che ha registrato altre due nuove cancellazioni last minute sulle rotte Asia-East Coast Usa. Numeri che confermano gli effetti corrosivi della pandemia da coronavirus. Effetti, puntualizza l’analisi, che sono ormai fuori controllo per le compagnie di navigazione che cercano in qualche modo di arginare il calo della domanda adattandosi all’attuale contesto economico con decisioni sul breve termine.

Se fino a questo momento i vettori sono riusciti a contenere il rapido calo della domanda reagendo prontamente con una oculata gestione dei carichi – l’indice CCFI (China Containerized Freight Index) è infatti aumentato dell’11% nelle ultime 6 settimane rispetto allo stesso periodo dell’anno -, l’improvviso tonfo delle quotazioni del petrolio, scivolato sotto 1 dollaro al barile (in serata la quotazione del Wti – il greggio prodotto in Texas, riferimento per il mercato americano – ha accusato un crollo senza precedenti), potrebbe avere ripercussioni sulle rate dei noli nei prossimi mesi con un conseguente calo dei valori. Un aspetto, questo, che i vettori dovranno valutare con molta attenzione e che, secondo SeaInt, potrebbe rimettere tutto in gioco.

Nel frattempo, osserva Alan Murphy, ceo di SeaInt, “i consorzi 2M, The Alliance e Ocean Alliance hanno perso ciascuno circa il 17-24%  dei volumi nelle settimane 15-21. Mentre nelle successive del 22-27 le prime due hanno lasciato sul terreno il 19-21% e Ocean Alliance solo il 6%. Questo significa probabilmente – conclude Murphy – che Ocean Alliance potrebbe annunciare più blank sailings nell’ultima parte del secondo trimestre”.