Roma – “I trasporti sono la spina dorsale della nostra economia ma anche uno dei settori che risente i contraccolpi più duri e immediati della crisi da coronavirus: servono interventi concreti, rapidi ed efficaci per aiutare questo mondo a reggere e superare la crisi”. Lo affermano Debora Serracchiani, capogruppo del Pd in Commissione lavoro e Davide Gariglio, capogruppo del Pd in Commissione trasporti alla Camera,in vista del secondo decreto legge economico che il governo approverà per fronteggiare l’emergenza coronavirus.
“Ci sono provvedimenti da mettere subito in campo – spiegano i deputati Pd – per dare risposte ad alcuni degli aspetti più critici in questa fase. Per il trasporto aereo si può ridurre o eliminare l’Iva per i voli domestici, rifinanziare il fondo di solidarietà del trasporto aereo direttamente da parte del governo ed eliminare le tasse comunali. In caso di crisi breve – continuano – si può sostenere il trasporto ferroviario allungando i termini di pagamento del pedaggio da 60 a 90 giorni, per assicurare liquidità alle compagnie”.
“L’autotrasporto è un settore già messo a dura prova – precisano i parlamentari democratici – prima dell’emergenza Covid19 ed ora è improrogabile l’emanazione in tempi brevi dei decreti attuativi per la fruizione immediata dei fondi già destinati al finanziamento degli investimenti per il ricambio dei veicoli pesanti. Va inoltre riconosciuto lo stato di crisi per tutte le imprese del settore, consentendo così l’accesso agli ammortizzatori economici (Cig, mutui, leasing, imposte, ecc.) e – concludono – alle altre misure eccezionali non soltanto alle imprese situate nelle cosiddette zone rosse o gialle, analogamente a quanto prospettato per il settore turistico-alberghiero. Quanto, infine, al trasporto marittimo, servono misure di sostegno al reddito, specie per il trasporto passeggeri e il collegamento con le isole, nonché misure specifiche anche per gli addetti ai servizi tecnico nautici in presenza di cali significativi di lavoro”.
IL PUNTO DELLA SITUAZIONE
Nessuna limitazione o restrizione al transito delle merci e di tutta la filiera produttiva da e per i territori indicati dall’articolo 1 del decreto 8 marzo 2020. In attesa di linee guida sulla movimentazione delle merci, il ministero dei Trasporti ha chiarito alcuni punti relativi ai trasfrontalieri e alle merci.
TRASFRONTALIERI
Le limitazioni introdotte oggi non vietano gli spostamenti per comprovati motivi di lavoro. Pertanto, salvo che siano soggettI a quarantena o che siano risultati positivi al virus, i trasfrontalieri potranno entrare e uscire dai territori interessati per raggiungere il posto di lavoro e tornare a casa. Gli interessati potranno comprovare il motivo lavorativo dello spostamento con qualsiasi mezzo, inclusa una dichiarazione che potrà essere resa alle forze di polizia in caso di eventuali controlli.
MERCI
Le merci possono entrare ed uscire dai territori interessati. L’attività degli operatori addetti al trasporto è un’esigenza lavorativa: il personale che conduce i mezzi di trasporto può quindi entrare e uscire dai territori interessati e spostarsi all’interno degli stessi, limitatamente alle esigenze di consegna o prelievo delle merci.