Interviste Logistica Porti

Soren Toft: “Il consolidamento del settore proseguirà, ma Msc non sarà cacciatore”

“Quando ordiniamo le navi, queste dovranno avere una vita operativa di anni, e perciò la risposta delle infrastrutture si deve sviluppare per un periodo altrettanto lungo”

Genova – “Il porto di Genova e l’Italia hanno un ruolo strategico per il gruppo Msc, sia sul fronte della crescita dei traffici sia a livello logistico e dei servizi ad esso correlati”. Soren Toft è da due anni amministratore delegato del primo gruppo armatoriale mondiale dei container, strappato da Gianluigi Aponte ai concorrenti di Maersk. Nel porto del capoluogo ligure partecipa alla cerimonia della posa della prima pietra per l’ampliamento dello spazio operativo del terminal Bettolo. Questo in vista della realizzazione della nuova diga che dovrebbe essere pronta a fine 2026 e permetterà l’ingresso delle navi più grandi di nuova generazione.
A Genova continuerete a investire?
“Nel porto di Genova siamo molto impegnati, è il nostro home market, il nostro mercato domestico. Basta guardarsi qui intorno per capirlo. Ma soprattutto è importante l’impegno che questa città sta mettendo per realizzare il suo programma di infrastrutture: sarebbe un errore lasciare perdere”.
Cosa intende?
“Quando ordiniamo le navi, queste dovranno avere una vita operativa di anni, e perciò la risposta delle infrastrutture si deve sviluppare per un periodo altrettanto lungo. Bettolo diventerà un terminal all’avanguardia capace di ospitare alcune delle navi più moderne e grandi al mondo. Il nostro sta attuando una visione a lunghissimo termine. Oltre all’investimento che riguarda calata Bettolo, lavoriamo anche per tutti i servizi per l’hinterland, è necessario poter fare qualcosa per sviluppare i servizi e la logistica. Non c’è dubbio che completato questo lavoro, i servizi saranno rivolti a un’area molto più ampia. Il mercato c’è e speriamo che ci siano anche i consumatori italiani e rispondano”.
Lei ritiene quindi che i traffici cresceranno?
“I volumi sono destinati ad aumentare e l’obiettivo è attrarre volumi e lavoro qui rispetto ad altre aree d’Europa. Abbiamo dimostrato di voler puntare sulla Liguria, basti pensare alla linea partita a marzo per i collegamenti tra i porti dell’Asia e i porti del Mediterraneo: partenza e ritorno a Shanghai, include da marzo i porti di Ningbo, Yantian, Singapore, Ashdod (in Israele), Napoli, La Spezia, Genova, Fos sur Mer, Gioia Tauro, King Abdullah e Singapore”.
Crede che i noli continueranno a scendere o si stabilizzeranno?
“Fare previsioni è sempre un azzardo. I prezzi li fa il mercato. In questo momento la situazione dei traffici è buona e quindi anche il livello dei noli è buono. Certo, gli ultimi due anni sono stati per noi ottimi, abbiamo guadagnato bene. Ma ne venivamo da dieci anni disastrosi. A noi interessa avere dei margini decorosi che ci consentano di realizzare i nostri piani di investimento”.
Quindi volete continuare a crescere. Lei vede un consolidamento fra le aziende del trasporto marittimo?
“Sì, penso che il consolidamento proseguirà. E’ inevitabile”.
Escludendo che voi vogliate diventare prede, sarete invece cacciatori?
“No, certamente no. Ripeto : ci sarà un ulteriore consolidamento nel settore armatoriale, ma Msc non sarà un consolidatore. Non siamo cacciatori. Da quando esiste Msc, la famiglia Aponte nel settore marittimo ha perseguito una crescita organica e continua. Acquistiamo navi sul mercato o ne ordiniamo ai cantieri. E così continueremo a fare, puntando soprattutto a dotarci di navi nuove, moderne e sostenibili. Con l’obiettivo di essere come sempre partner affidabili per i nostri clienti”.
Anche dal punto di vista ecologico?
“Investiamo molto sulla sostenibilità perché è il futuro. Le nuove navi lavorano su carburanti diversi. Stiamo pensando alle nuove unità che costruiremo, ma anche a quelle che sono già operative e che dovranno fare un retrofitting per adeguarsi alle esigenze dei nuovi porti e delle città che li ospitano”.