Londra – È scontro aperto fra sindacati e Stati di bandiera, dopo le decine di emergenze vissute dai marittimi a bordo di navi da crociera.
L’Itf ha accusato due Stati di bandiera di non avere “protetto la salute dei marittimi e dei passeggeri durante questa crisi umanitaria”. Le navi da crociera Diamond Princess, Grand Princess, Braemar, Silver Shadow e Silver Explorer (ma la lista è molto più lunga) hanno subito il rifiuto dei porti e l’imposizione di misure di quarantena dopo le notizie di casi di Covid-19 a bordo. Nel caso della Braemar, battente bandiera delle Bahamas, lo Stato di bandiera ha rifiutato addirittura l’accesso a un porto all’interno del proprio territorio. Il comandante della Braemar, come raccontato da ShipMag, è stato costretto a cercare un’alternativa; dopo le richieste diplomatiche a diverse autorità marittime, Cuba ha dato il permesso alla nave di attraccare nel porto di Mariel, dove i passeggeri sono finalmente scesi.
Molte altre navi – come la Roald Amundsen, con a bordo 100 medici provenienti da una conferenza – sono rimaste bloccate a causa della chiusura dei confini dello Stato di approdo.
“Occorre richiamare l’attenzione sul fallimento dei governi delle Bermuda e delle Bahamas nei casi della Grand Princess e della Braemar per non aver accettato la loro responsabilità di porre rimedio al problema di navi sovrane”, ha dichiarato Dave Heindel, presidente dell’Itf sezione marittimi. “Gli Stati di bandiera hanno sovranità sulle loro navi, ma per le navi da crociera colpite dal Coronavirus la responsabilità è caduta sugli Stati portuali, sui governi nazionali dei passeggeri e dell’equipaggio o addirittura su un paese terzo. Ad esempio, alla Braemar è rifiutato di attraccare nel proprio territorio, con la nave inviata a Cuba dopo che il governo ha autorizzato lo sbarco dei passeggeri e dell’equipaggio”.
L’Itt e i suoi sindacati membri hanno invitato gli Stati di bandiera ad assumersi la responsabilità della salute e del benessere di tutti i lavoratori e passeggeri a bordo delle loro navi, in particolare i marittimi, che vivono e lavorano a bordo per molti mesi consecutivi.
“Proteggere la salute dei lavoratori dei trasporti è la nostra priorità. L’Itf continuerà a sostenere la salute e la sicurezza degli equipaggi delle navi, dei lavoratori portuali e dei passeggeri che sono minacciati da eventuali rischi potenziali di Covid-19, oltre a garantire che gli Stati di bandiera rispettino il loro dovere di diligenza per la loro salute e sicurezza”, ha detto Heindel.