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Traghetto-ospedale, Salerno: “Riusciremo a trasformarlo in tempi cinesi”

Genova – Il progetto delle navi passeggeri trasformate in ospedali per fronteggiare la drammatica emergenza del Coronavirus corre veloce. Lo ha confermato il presidente e amministratore delegato del Rina Ugo Salerno, confermando le anticipazioni del quotidiano ligure Il Secolo XIX illustrate ieri da ShipMag.

“Ci ispiriamo alla velocità dei cinesi – ha detto Salerno – e non vogliamo essere da meno. Se ci saranno le condizioni (ovvero se arriverà il via libera di Protezione Civile e Asl, ndr) i tempi di questo progetto potranno essere sicuramente brevi. E’ una sfida complessa, ma crediamo di avere tutte le risorse per affrontarla con successo. Sentiamo la responsabilità di dare un contributo positivo, anche attraverso un progetto così importante durante una crisi tanto drammatica”, ha detto il manager al quotidiano diretto da Luca Ubaldeschi..

Ieri sera era stato il governatore Giovanni Toti a confermare la notizia: “Confermo l’indiscrezione pubblicata da un giornale – erano state le sue parole, in una conferenza stampa presso la Regione Liguria – Ci stiamo attrezzando per utilizzare una nave come alternativa alle strutture ospedaliere”. Per il sindaco Marco Bucci, il progetto proposto dall’armatore Gianluigi Aponte “ci consentirebbe di alleggerire le strutture ospedaliere e dimostrerebbe, oltretutto, l’eccellenza di importanti realtà del Paese”. Va ricordato che il gruppo Rina, fra i leader al mondo nella certificazione e nell’ingegneria delle infrastrutture, ha un ruolo primario nella costruzione del nuovo viadotto sul Polcevera, in fase di ultimazione a Genova dopo il crollo del ponte autostradale Morandi nell’agosto del 2018.

Non solo Liguria: l’esperimento delle navi ospedale, secondo quanto riferiscono fonti a ShipMag, potrebbe essere replicato a breve in altri porti italiani, a partire da Napoli e Palermo, nel caso in cui l’epidemia del virus Covid-19 che ha già provocato 827 morti dovesse mettere in ginocchio le strutture tradizionali della sanità italiana. Altri armatori, secondo le stesse fonti, starebbero pensando di seguire l’esempio di Aponte, sgravando il Paese di un peso che rischia oggettivamente di diventare insopportabile.

Cresce l’allarme in tutta Europa
“E’ necessario un costante confronto e il massimo della trasparenza, ora che l’emergenza Covid-19 è, a tutti gli effetti, un’emergenza europea. Su questo c’è una crescete consapevolezza” ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha partecipato ieri alla teleconferenza dei ministri della Salute di Austria, Danimarca, Francia, Germania, Paesi Bassi, Polonia, Regno Unito, Spagna, Svezia e Svizzera.

Nel corso della teleconferenza sono stati forniti gli aggiornamenti sulla situazione del contagio e sulle misure adottate da ciascuno Stato. Il ministro Speranza ha condiviso con i colleghi europei l’aggiornamento degli studi epidemiologici realizzati costantemente dall’Istituto Superiore di Sanità.