Crociere

Trump vuole disincentivare le crociere. È guerra con la Clia

Miami – Se non è guerra dichiarata, poco ci manca. L’industria crocieristica va all’attacco del governo americano dopo che diverse fonti citate da media statunitensi hanno rivelato un piano segreto dell’amministrazione Trump per disincentivare il turismo cruise. Una decisione che il presidente Usa avrebbe preso per contenere gli effetti del Coronavirus.

In una nota diffusa poco fa, la Clia ha fatto sapere che “ogni azione volta a limitare le crociere è ingiustificata e in contrasto con le indicazioni dell’Oms, che continua a sconsigliare restrizioni di viaggio o commerciali ai Paesi nei quali sono segnalati casi di Covid-19”.

Per la Clia eventuali restrizioni sarebbero “irragionevoli” e, se attuate, avrebbero “effetti dannosi a lungo termine per il settore cruise e non solo: sarebbero colpiti hotel, agenzie di viaggio, compagnie aeree e una vasta catena di aziende dell’indotto“. “Indicare il turismo come qualcosa di dannoso avrebbe effetti negativi per l’intera economia. Negli Usa le crociere valgono da sole 421.000 posti di lavoro e 53 miliardi di dollari”.