La compagnia israeliana, decimo gruppo mondiale nei container ha perso terreno nel quarto trimestre a causa del calo dei noli
La compagnia di navigazione israeliana Zim, decimo gruppo mondiale nei traffici containerizzati, ha chiuso il 2022 con ricavi record: 12,6 miliardi di dollari, con un rialzo del +17,1% sull’anno precedente. Un dato dovuto essenzialmente all’aumento del 16,3% del valore del nolo medio che è risultato pari 3.240 dollari per container teu trasportato dalle navi della compagnia. Valori record sono stati segnati dall’Ebitda e dall’Ebit, rispettivamente di oltre 7,5 miliardi (+14,3%) e 6,1 miliardi (+5,5%). L’utile netto è stato di 4,6 miliardi di dollari (-0,4%).
Lo scorso anno la flotta della Zim ha trasportato carichi containerizzati pari a complessivi 3,38 milioni di teu (-2,9%), di cui 1,16 milioni di teu trasportati dai servizi transpacifici (-15,7%), 428mila teu dai servizi Asia-Europa (+24,1%), 496mila teu dai servizi transatlantici (-19,9%), 1,06 milioni di teu dai servizi intra-asiatici (+12,7%) e 238mila teu da quelli con l’America Latina (+17,8%).
Il presidente e amministratore delegato della compagnia, Eli Glickman, ha annunciato che la Zim prevede di archiviare l’esercizio annuale 2023 con un Ebitda rettificato compreso fra 1,8 e 2,2 miliardi di dollari e con un Ebit rettificato compreso tra 100 e 500 milioni di dollari.
Nel quarto trimestre ottobre-dicembre del 2022 la compagnia israeliana ha però registrato ricavi pari a 2,19 miliardi di dollari, con un forte calo del -36,9% sullo stesso periodo dell’anno precedente, flessione che ha seguito la discesa del valore dei noli.